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Francesca Iovane, TikToker di Napoli, vittima di body shaming in palestra: il suo racconto

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Francesca Iovane è diventata virale su TikTok con un video in cui, in lacrime, spiega di essere stata derisa e umiliata in palestra per il suo corpo. A Fanpage.it ha raccontato la vicenda.

Francesca Iovane, una giovane attivista e content creator napoletana, ha pubblicato un video su TikTok in cui racconta di essere stata derisa e umiliata in palestra a causa del suo corpo. Il video, realizzato subito dopo l’accaduto mentre era ancora sconvolta, ha ottenuto oltre cinque milioni di visualizzazioni e ha ricevuto decine di migliaia di commenti di solidarietà, inclusi quelli della cantante Fiorella Mannoia. In un video successivo su Instagram, Francesca ha ringraziato chi le è stato vicino e si è preoccupato per lei.

Francesca si trovava in palestra a Napoli, sul tapis roulant, in completino per il caldo. Ha notato dei ragazzi che la guardavano, ridevano e si facevano beffe di lei. A quel punto, visibilmente colpita, ha deciso di andarsene, portando con sé tutte le sue cose.

Francesca ha dichiarato di non voler tornare più in quella palestra e di essere alla ricerca di un altro posto dove allenarsi, per evitare di ritrovarsi di fronte a episodi simili. Non vuole rischiare di incontrare di nuovo quei ragazzi e di dover vivere nuovamente una situazione così traumatica.

Se potesse parlare ai suoi derisori, Francesca direbbe loro di cercare di provare empatia, di mettersi nei panni delle persone che offendono e umiliano. Inviterebbe a riflettere sul dolore che le loro parole possono causare e a comportarsi con più rispetto verso gli altri.

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Scontro tra ragazzi, 16enne bloccato con pistola a Casoria

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16enne di Casavatore denunciato per colpi a salve a Casoria

Un giovane di 16 anni residente a Casavatore è stato denunciato dai carabinieri per aver sparato dei colpi a salve durante una lite avvenuta a Casoria, vicino a Napoli. La situazione si è risolta senza incidenti grazie all’intervento tempestivo delle forze dell’ordine.

La situazione ha avuto luogo ieri sera a Casoria, quando i carabinieri sono stati allertati dal suono di colpi d’arma da fuoco in una zona residenziale. Giunti sul posto, hanno individuato il giovane dietro un’automobile, armato di una pistola. Solo in seguito si è scoperto che l’arma era una replica privata del tappo rosso, evitando così una tragedia imminente. Il giovane è stato denunciato per minaccia aggravata e porto d’armi.

Intervento dei carabinieri e risoluzione della situazione

I militari sono arrivati in via Achille del Giudice intorno alle 22 e, in pochi minuti, hanno ricostruito quanto accaduto. Una rissa tra giovani sarebbe stata scatenata da motivi futili, finendo con tre spari che hanno fatto scattare il panico tra i presenti. I carabinieri hanno rinvenuto tre bossoli a salve e hanno individuato il responsabile nascosto tra le auto parcheggiate nelle vicinanze.

Nonostante la presenza della pistola nelle sue mani, i carabinieri sono riusciti a disarmare il giovane senza incidenti. Durante la perquisizione sono stati trovati addosso al ragazzo delle dosi di marijuana, motivo per cui è stato segnalato alle autorità competenti. Il 16enne è stato affidato ai genitori e la vicenda sarà segnalata alla Procura per i Minorenni e ai servizi sociali.

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Terremoto a Napoli: in corso sciame sismico ai Campi Flegrei

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Sciami sismici alle Campi Flegrei: le ultime notizie

Una serie di circa cinquanta scosse sismiche si sono verificate stanotte, con tre di esse avvertite chiaramente nella zona dei Campi Flegrei a Napoli. Si tratta di un nuovo sciame sismico che sta interessando l’area.

Ultima scossa di magnitudo 3.9 ai Campi Flegrei

Il terremoto di magnitudo 3.9 sulla scala Richter registrato ai Campi Flegrei alle 5.44 di sabato 27 aprile 2024 è stato il più forte evento sismico nel contesto dello sciame sismico in atto nella zona della caldera vulcanica. L’evento è stato avvertito chiaramente tra Bacoli, Pozzuoli, Quarto, e diversi quartieri di Napoli, coinvolgendo tutta l’area occidentale.

Dal momento che alle ore 1.38 è iniziato uno sciame sismico con 47 eventi registrati nella zona dei Campi Flegrei, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile è stata allertata e ha contattato le strutture locali del Servizio Nazionale della Protezione Civile.

In seguito all’evento di magnitudo 3.9, si sono verificate altre due scosse avvertite chiaramente dalla popolazione: una alle 8.15 (magnitudo 0.5, profondità 2.4 km) e la successiva alle 8.18 (magnitudo 2.0, profondità 2.5). Le autorità della Protezione Civile e i Vigili del Fuoco non hanno segnalato danni dovuti a queste scosse.

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Bimbo di 13 mesi ucciso da pitbull: punti chiave dell’inchiesta a Eboli

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La tragedia di Eboli: punti da chiarire

La morte del bambino di 13 mesi sbranato da due cani pitbull in una villetta di Eboli ha scosso l’opinione pubblica, ma ci sono ancora molti aspetti da indagare e chiarire. I tempi dei soccorsi, la posizione del bambino al momento dell’aggressione, e il destino dei due cani, sono solo alcune delle questioni che necessitano di approfondimenti.

Indagini in corso sulla tragedia

La Procura della Repubblica di Salerno ha avviato un’indagine che coinvolge i padroni dei due cani coinvolti nell’aggressione, i due zii del bambino e la madre del piccolo. Si ipotizza un’accusa di omicidio colposo per omessa custodia degli animali, alla luce delle ferite letali rilevate sull’autopsia del bambino. È necessario fare luce su quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità.

Attualmente, la Procura sta acquisendo tabulati telefonici per verificare i tempi della richiesta di soccorsi. Quanto tempo è passato tra l’attacco dei cani e la chiamata al pronto intervento? Questi dettagli sono essenziali per comprendere appieno la dinamica dell’evento.

Posizione della vittima e destino dei cani

Un altro punto da chiarire è la posizione del bambino al momento dell’aggressione. Testimonianze indicano che il piccolo si trovava in braccio allo zio quando è stato attaccato dai pitbull. Gli sforzi per salvarlo sono stati vani, ma è importante stabilire con precisione come si siano svolti i fatti.

Infine, il destino dei due cani coinvolti è ancora incerto. Totò e Pablo, i nomi dei pitbull, sono attualmente in custodia sanitaria e giudiziaria in attesa di una decisione sul loro futuro. Potranno essere rieducati o considerati pericolosi e abbattuti? I funerali della giovane vittima hanno sollevato il tema della regolamentazione del possesso di cani aggressivi in Italia, sollevando dubbi e preoccupazioni nella comunità.

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