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“Le Quattro Giornate di Napoli non furono rivolta di scugnizzi” nuova ricerca sfata mito del cinema

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“Le Quattro Giornate di Napoli non furono rivolta di scugnizzi” nuova ricerca sfata mito del cinema

Secondo una nuova ricerca dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, le famose Quattro Giornate di Napoli del 1943 non furono una rivolta guidata dagli scugnizzi come si è creduto per tanto tempo. Questo mito, alimentato dalle fotografie di Robert Capa e dal film di Nanni Loy del 1962, è stato ormai smentito dalla storiografia. Secondo lo studio, dei 1903 partecipanti alla rivolta, solo 5 ragazzi di 10-12 anni erano presenti e solo 4 di loro sono morti durante l’insurrezione. Gli storici sottolineano che la partecipazione dei ragazzi di strada fu limitata e che la maggioranza degli insorti aveva tra i 23 e i 42 anni. Questi nuovi dati emergono dal libro “Napoli settembre 1943. Storie, dati, riflessioni e discussioni a ottant’anni dalle Quattro Giornate” realizzato dall’Istituto Campano per la Storia della Resistenza. Il libro riporta per la prima volta l’elenco completo dei partigiani coinvolti nella rivolta, inclusi i nomi dei 155 caduti e le loro biografie.

Nel libro, il presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza Guido D’Agostino afferma che l’obiettivo era quello di onorare la storia di Napoli e di sfatare i pregiudizi che la città ha subito nel corso degli anni. Napoli ha sempre dimostrato di voler combattere per la libertà e di essere determinata a cambiare la realtà in cui è immersa. Gli autori del libro hanno raccolto anche testimonianze dirette e hanno analizzato l’evoluzione storiografica delle Quattro Giornate nel corso degli anni.

La ricerca ha anche smentito l’idea che gli scatti di Robert Capa abbiano rappresentato accuratamente la rivolta. Le fotografie, che hanno contribuito a diffondere il mito degli scugnizzi come protagonisti della rivolta, in realtà mostrano solo una parte della realtà. Anche se alcuni ragazzi erano presenti, la partecipazione effettiva degli scugnizzi è stata molto limitata.

In conclusione, questa nuova ricerca ha contribuito a svelare la verità sulle Quattro Giornate di Napoli e a sfatare i miti del cinema e della storiografia. La rivolta è stata una lotta per la libertà che ha coinvolto persone di tutte le età, non solo gli scugnizzi, e Napoli continua a essere una città coraggiosa e determinata a difendere la propria libertà.

Fonte: Fanpage

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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