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Protesta degli studenti a Napoli contro il test di ingresso alla facoltà di Medicina

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Protesta degli studenti a Napoli contro il test di ingresso alla facoltà di Medicina

Test di Medicina 2023/2024

Un gruppo numeroso di studenti si è riunito questa mattina in piazza Garibaldi per esprimere la propria opposizione al sistema di selezione delle facoltà di medicina. Una petizione che ha già ottenuto oltre 45mila firme è stata presentata come forma di protesta.

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Test di Medicina 2023/2024

Gli studenti universitari a Napoli hanno tenuto un’iniziativa per richiedere l’eliminazione dei test di ammissione alla facoltà di Medicina. Lunedì mattina, oltre cento persone si sono riunite in piazza Garibaldi e successivamente presso l’hotel Terminus, dove si sono uniti al “Comitato Aboliamo il numero chiuso”, guidato dall’avvocato Francesco Leone dello studio legale Leone – Fell &C. L’obiettivo dell’incontro era discutere delle motivazioni per chiedere la fine del numero chiuso a Medicina attraverso una petizione che ha già raccolto circa 45mila sostenitori.

Prima della riunione ufficiale, il deputato Piero De Luca (Partito Democratico) ha avuto un colloquio con l’avvocato Leone, mentre il consigliere regionale Francesco Iovino (Italia Viva) ha tenuto un discorso per spiegare la posizione del movimento. L’avvocato Leone ha sottolineato l’importanza di porre fine al sistema del numero chiuso, che ha compromesso due diritti fondamentali: il diritto di dimostrare il proprio valore attraverso esami universitari e il diritto alla salute, poiché il numero chiuso ha ridotto il numero di medici nelle corsie degli ospedali in trent’anni.
L’avvocato Leone ha anche evidenziato irregolarità nel processo di selezione degli studenti: “Quello che è successo quest’anno è assurdo e ha dimostrato la mancanza di rigore di un sistema che ha permesso a persone di raccogliere domande a aprile, riutilizzarle a luglio, condividerle sui social e persino venderle. La polizia giudiziaria e la Procura della Repubblica stanno già investigando su queste questioni, poiché oltre al ricorso presentato al Tar abbiamo depositato una denuncia con tutte le prove che dimostrano la totale falsificazione di questo test”.

Medicina all’estero senza test d’ingresso, gli studenti bocciati vanno in Albania, Bulgaria e Romania

L’avvocato Leone ha affermato che questa è una lotta che coinvolge tutti coloro che si occupano di politica, a partire dalle autorità locali: “Siamo felici che De Luca stia pensando a una legge regionale per abolire il numero chiuso. Questa mattina abbiamo ricevuto il sostegno di numerosi parlamentari, come il consigliere Iovino. Siamo convinti di essere dalla parte giusta e continueremo con i nostri incontri”. Il Comitato Aboliamo il numero chiuso – #iononhoimbrogliato è determinato a continuare la sua battaglia e ha pianificato ulteriori iniziative in varie città italiane dopo la tappa iniziale a Napoli. La posizione della Regione Campania è stata sostenuta dal governatore Vincenzo De Luca, che ha presentato una proposta di legge e ha dichiarato di essere pronto a fare ricorso alla Corte Costituzionale. De Luca si è impegnato periodicamente a leggere le lettere degli studenti non ammessi ai test, le domande estratte dai quiz (alcune delle quali smentite dal consorzio Cisia) e i messaggi degli aspiranti medici che si sono iscritti ad università dell’est Europa.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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