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Imprenditori italiani coinvolgono il riciclaggio di denaro sporco a Roma: flussi di contanti provenienti da varie città

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Imprenditori italiani coinvolgono il riciclaggio di denaro sporco a Roma: flussi di contanti provenienti da varie città

Un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza ha portato all’arresto di 33 persone coinvolte in un’organizzazione che riciclava denaro sporco attraverso transazioni fittizie. Il narcotraffico era gestito da un imprenditore napoletano di nome Giovanni Russo.

Il gruppo di imprenditori italiani che si occupava del riciclaggio di soldi provenienti dalla droga a Roma attraverso transazioni (vere e false) ha operato anche al di fuori della Capitale: le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato che sono stati effettuati anche movimenti di denaro da altre città, tra cui Napoli. I rapporti con pregiudicati calabresi, ritenuti affiliati alla ‘ndrangheta, e criminali olandesi sono stati monitorati. Uno dei principali clienti del gruppo era Giovanni Russo, un uomo di origini napoletane che vive a Roma da diversi anni ed è considerato uno dei principali intermediari nel narcotraffico a livello internazionale.

Una delle persone coinvolte nell’operazione è Michele Sannino, un uomo di 47 anni che vive a San Giovanni a Teduccio, nella periferia est di Napoli. Nel novembre 2020, insieme a un altro uomo di origine campana, ha consegnato 530.000 euro a uno degli imprenditori coinvolti, Wen Kui Zheng, per un trasferimento all’estero.

Giovanni Russo, di 43 anni, è attualmente latitante ed è ricercato per reati legati alla droga. Ha una lunga storia con le forze dell’ordine: nel 2002, quando aveva solo 19 anni, è stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Valentino” insieme ad altre 27 persone.

Russo è nipote di Giuseppe Russo, un esponente di spicco della camorra di Marano dagli anni ’90. È considerato legato al gruppo Orlando, anche se ha un ruolo indipendente che gli consente di gestire grandi carichi di droga dalla Spagna e dalla Colombia come intermediario e di venderla a diversi gruppi criminali. Dopo essere stato rilasciato dal carcere nel 2014, Russo si è stabilito a Roma, dove gestisce il traffico di droga insieme a Fabrizio Capogna, uno degli altri destinatari dell’ordinanza. Capogna è l’ideatore del cosiddetto “metodo Capogna”, che coinvolge parole in codice, appuntamenti in luoghi prestabiliti, telefoni non intercettabili e un grande numero di veicoli a noleggio per il trasporto della droga.

Un’altra importante scoperta delle indagini è stata l’utilizzo di un’auto con targa diplomatica del consolato dello Yemen come corriere di droga. L’auto era utilizzata da un diplomatico straniero che godeva dell’immunità diplomatica e quindi non poteva essere perseguito dalle autorità italiane.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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