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Omesso alla festa di Capodanno ad Afragola, un fermo: l’assassino tra la folla riconosciuto

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Omesso alla festa di Capodanno ad Afragola, un fermo: l’assassino tra la folla riconosciuto

Un fermo è stato effettuato per l’omicidio avvenuto il 31 dicembre 2022 ad Afragola: Luigi Mocerino è stato ucciso perché ha rifiutato di pagare il pizzo al clan per la vendita di droga.

Un uomo di nome Luigi Mocerino è stato ucciso la sera del 31 dicembre scorso ad Afragola, in provincia di Napoli. Si sospetta che sia stato assassinato perché ha rifiutato di pagare una percentuale al gruppo criminale noto come “Gelsomino” sui profitti della sua attività di spaccio. Inoltre, sembra che si sia avvicinato al gruppo rivale, noto come Sasso-Parziale, che ha base nel rione Salicelle. Secondo i carabinieri, che hanno arrestato questa mattina Salvatore Puzio per il suo coinvolgimento nell’attentato, tutto avvenne durante i festeggiamenti per Capodanno, con molte persone presenti.

Attacco ad Afragola durante la vigilia di Capodanno

Mocerino, 38 anni, è stato ucciso lungo via Domenico Mocerino con quattro colpi di pistola. L’attacco è avvenuto intorno alle 18:20, quando i negozi erano ancora aperti e c’era molta gente per strada per gli ultimi acquisti di Capodanno. L’assassino, che sembrava agire da solo, ha aperto il fuoco senza nascondere il suo volto, nonostante la presenza di molte persone. I militari ritengono che la vittima sia stata seguita: il sicario l’avrebbe “agganciata” mentre era alla guida della sua auto per le strade di Afragola e, a bordo di uno scooter, lo avrebbe seguito fino a via Mocerino, aspettando il momento opportuno per attaccare. L’occasione si è presentata quando l’uomo è uscito dal veicolo.

La rivalità con il gruppo di Salicelle

La vittima aveva precedenti per spaccio di droga, il che ha portato gli investigatori a indagare nel mondo del narcotraffico. Secondo quanto emerso in seguito, ipotesi che ha portato all’arresto di oggi da parte dei Carabinieri, Mocerino si era avvicinato al gruppo di Salicelle e aveva iniziato a vendere droga con il consenso di Gaetano Sasso, da cui acquistava la droga e a cui già pagava una percentuale settimanale. Tuttavia, nell’ottobre 2020 sia Sasso che Parziale erano stati arrestati, mettendo fine alla protezione di Mocerino sul territorio. L’omicidio sarebbe stato causato da una precedente lite con Puzio, ritenuto collegato al clan Moccia, a causa del suo rifiuto di pagare il pizzo sulla vendita di droga.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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