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Una situazione difficile per gli studenti universitari a causa del caro affitti: aiuti statali solo per i privati

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Una situazione difficile per gli studenti universitari a causa del caro affitti: aiuti statali solo per i privati

Dopo le recenti proteste, il problema del caro affitti per gli studenti universitari nelle grandi città è ancora una questione irrisolta. I prezzi degli affitti sono alle stelle e le case disponibili sono poche. Nel frattempo, le misure introdotte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) non sembrano risolvere il problema in modo efficace.

Solo pochi mesi fa, gli studenti universitari in tutta Italia hanno protestato contro i costi elevati degli affitti. Hanno installato tende davanti alle facoltà e negli spazi universitari per manifestare la loro difficile situazione. Gli affitti sono troppo alti e impossibili da sostenere e, in aggiunta, c’è una scarsità di case disponibili.

Questa situazione è il risultato del processo di turistificazione selvaggia che sta interessando le grandi città italiane. Anche Napoli non è immune a questo fenomeno. La crescita delle case vacanze e dei B&B sta rapidamente e radicalmente cambiando il volto del centro città. Le poche case che non vengono destinate ai turisti hanno prezzi esorbitanti. Gli studenti delle principali università del centro di Napoli, come la Federico II e l’Orientale, sono costretti a cercare case sempre più lontano dai campus. Allo stesso modo, gli studenti fuori sede sono costretti ad abbandonare la possibilità di studiare a Napoli a causa dei costi troppo elevati. Questa è la situazione evidenziata da un’indagine condotta dal Collettivo Universitario Autorganizzato dell’Università Orientale sul diritto all’abitare. Secondo Federica Gallo del CAU, la situazione è disastrosa: gli affitti vanno da 400 a 800 euro al mese per una stanza singola in case fatiscenti con muffe e problemi strutturali. Molti proprietari preferiscono sfrattare gli studenti, effettuare lavori di ristrutturazione e affittare le case come strutture turistiche a prezzi elevati. Altri aumentano semplicemente il costo dell’affitto per seguire le rendite provenienti dal turismo. Il risultato è un’offerta limitata di case di scarsa qualità a prezzi esorbitanti.

Questo fenomeno sta colpendo la città di Napoli in varie forme, compromettendo il diritto all’abitare non solo degli studenti, ma anche dei residenti e delle famiglie a basso reddito. Allo stesso tempo, si sta registrando una diminuzione del numero di iscritti alle università di Napoli a causa del caro affitti e dei costi che le famiglie devono sostenere per garantire agli studenti l’accesso all’istruzione. Federica sottolinea che, oltre al caro affitti, c’è anche la mancanza di un adeguato trasporto pubblico che connetta le aree residenziali alle università. Gli studenti trascorrono più tempo sui mezzi pubblici o ad aspettarli che nelle aule universitarie.

Tuttavia, quando si è manifestato il problema del caro affitti, rettori e politici si sono uniti nella solidarietà agli studenti, promettendo interventi risolutivi anche davanti alle telecamere. Ma cosa è successo a queste promesse dopo alcuni mesi? Secondo Federica, la seconda fase dei fondi del PNRR ha previsto stanziamenti per le residenze universitarie, ma questi progetti richiedono ai Comuni di trovare strutture private da adibire a case per studenti. Tuttavia, per accedere a queste future residenze, gli studenti dovranno pagare rette calcolate sui prezzi di mercato, gli stessi prezzi folli che si trovano sui social media o nelle agenzie immobiliari. È evidente che questo approccio non funzionerà perché gli studenti non hanno abbastanza soldi e il mercato immobiliare è in una situazione di speculazione. Federica sostiene che la soluzione sarebbe avere più residenze universitarie pubbliche invece di private e aggiunge che ci sarebbe bisogno di un’azione legislativa che fissi un tetto massimo agli affitti per gli studenti. Non è realistico pensare di poter costruire residenze universitarie per tutti, quindi una parte degli studenti rimarrà vulnerabile alle dinamiche di mercato. Questo intervento, invece di risolvere efficacemente il problema, rischia di essere un ulteriore esempio di come i fondi del PNRR siano stati utilizzati in modo inefficiente.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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