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Le canzoni di Pino Daniele verranno analizzate in ambito scolastico
Un progetto educativo prevede lo studio delle canzoni scritte da Pino Daniele a scuola, al fine di valorizzarne non solo la produzione artistica, ma anche il contesto storico in cui sono state composte.
Quando Pino Daniele scrisse “Napule è” all’età di appena 18 anni, probabilmente non si immaginava di aver creato uno dei testi più significativi della musica italiana del Novecento. Oggi, tuttavia, riconosciamo al cantautore, prematuramente scomparso nel 2015, il merito di aver descritto un’epoca e di aver rappresentato la città in modo unico attraverso la sua musica e le sue parole.
Esiste ora un progetto didattico per le Scuole Secondarie di Secondo grado che mira a far studiare le canzoni del noto cantautore italiano. In passato, molti insegnanti napoletani hanno già utilizzato i testi di Pino Daniele per spiegare la città e le sue dinamiche alla propria classe. Adesso, però, si vuole promuovere questo approccio anche in altre scuole. Il progetto prende avvio da Benevento, presso l’Accademia di Santa Sofia, ed è finalizzato a creare momenti di approfondimento sull’arte, la musica e il teatro, coinvolgendo esperti che possano sviluppare conoscenze e competenze in diverse discipline partendo dalle canzoni di Pino Daniele. Lo scopo è motivare gli studenti a diventare protagonisti della propria crescita culturale.
Il progetto si rivolge agli studenti delle Scuole Secondarie di II grado e prevede uno spettacolo finale aperto a tutte le scuole. Le canzoni che verranno approfondite sono “Napule è”, “Yes I know my way”, “A me me piace ‘o blues”, “Quando” e “Sara”. La scelta di Pino Daniele come artista da studiare si basa sulla sua capacità di evidenziare le caratteristiche e le difficoltà del territorio e sull’opportunità di affrontare tematiche sociali attuali attraverso la musica e i testi, utilizzando diverse discipline e aprendo spazio al dibattito e all’espressione delle competenze creative e gestionali degli studenti.
Coloro che verranno selezionati potranno persino avere la possibilità di partecipare a un’audizione con esperti del settore e di esibirsi sul palco insieme ad artisti professionisti nell’ambito dello spettacolo finale, inserito nel programma della stagione artistica 2023/2024 dell’Accademia di Santa Sofia.
Fonte: Fanpage
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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