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Scoperta una rete di corruzione tra politici e mafia a Caivano: “Eravamo sotto controllo con le microspie…”

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Scoperta una rete di corruzione tra politici e mafia a Caivano: “Eravamo sotto controllo con le microspie…”

Gli inquirenti hanno arrestato 9 persone coinvolte nel presunto coinvolgimento della camorra nel Comune di Caivano.

La connessione tra i rappresentanti politici e la camorra a Caivano, in provincia di Napoli, sembra essere ancora più profonda di quanto si pensasse: dalle recenti indagini emerge, infatti, che alcuni dei politici indagati erano a conoscenza della presenza di microspie negli uffici comunali, ricevendo informazioni anche da un “ispettore” non specificato. Le misure restrittive, emesse dalla Dda di Napoli, sono state eseguite il 10 ottobre, nei comuni di Caivano, San Marcellino e Aversa, per evitare eventuali fughe degli indagati.

I politici indagati erano a conoscenza delle microspie

“Carminie’… ci hanno messo le cimici per qua sopra, le guardie stanno andando e venendo…”. Queste sono alcune frasi registrate il 21 novembre 2022, presenti nelle 350 pagine di decreto dell’ordinanza. Armando Falco, uno degli indagati, si rivolge a Carmine Peluso (anche lui coinvolto) e afferma di aver saputo dell’intercettazione in corso da un “ispettore” ancora non identificato. Questa figura potrebbe essere la stessa menzionata in un altro passaggio dello stesso giorno, quando Falco racconta a Peluso che un suo amico ha ottenuto informazioni sulle indagini in corso nel Comune di Caivano dal personale di sicurezza.
Punti chiave dell’inchiesta Gli inquirenti hanno individuato Carmine Peluso come una figura di spicco nelle indagini. Fino al 15 giugno 2023, è stato assessore comunale a Caivano e, secondo l’accusa, aveva rapporti diretti e indiretti con i vertici della camorra locale, estorcendo denaro per conto del clan. Tra gli altri indagati c’è Vincenzo Zampella, funzionario comunale, responsabile del settore lavori pubblici e firma degli appalti, che avrebbe favorito determinate imprese. Giovanbattista Alibrico, ex consigliere comunale di maggioranza, avrebbe agito come intermediario tra il clan e gli imprenditori, gestendo estorsioni e incassando denaro. Anche Armando Falco avrebbe svolto un ruolo simile, fungendo da intermediario quando le richieste del clan erano eccessive. Martino Pezzella, un tecnico comunale, avrebbe fatto parte dell’organizzazione criminale.

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Tra gli altri 9 fermati ci sono Raffaele Bervicato, luogotenente del boss Antonio Angelino, Raffaele Lionelli, accusato di gestire le armi e le estorsioni per conto del clan, Domenico Galdiero, indagato per estorsione, e Massimiliano Volpicelli, che agiva su ordine di Angelino. Coinvolti politici di Italia Viva Carmine Peluso, Armando Falco e Giovanbattista Alibrico, che facevano parte del partito Italia Viva e della precedente amministrazione comunale di Caivano, sarebbero stati così vicini alla camorra da essere considerati “organici” secondo la magistratura. Secondo l’accusa, avrebbero fornito un supporto concreto al gruppo di camorra guidato da Antonio Angelino, uno dei principali esponenti dei Sautto-Ciccarelli e capo del gruppo Gallo-Angelino, arrestato nel luglio scorso a Castel Volturno.

Il registro delle imprese informava Angelino sugli appalti pubblici, facilitando l’assegnazione dei lavori a imprenditori legati al clan che, secondo le indagini, avrebbero pagato tangenti sia ai politici che alla camorra. Il Pd chiede l’invio di una commissione Il Partito Democratico ha chiesto l’invio immediato di una commissione di accesso per vigilare sul rispetto del principio di trasparenza nell’amministrazione comunale di Caivano. Gli esponenti del partito hanno dichiarato che, indipendentemente dalla presunzione di innocenza degli imputati, l’indagine rivela gravi anomalie nella gestione amministrativa del Comune. Hanno anche sottolineato l’importanza del lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura nel ripristinare la credibilità delle istituzioni e delle forze politiche.

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Deceduta in ospedale dopo ore di attesa per il ricovero: indagati 17 medici a Sarno

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Deceduta in ospedale dopo ore di attesa per il ricovero: indagati 17 medici a Sarno

La Procura di Nocera Inferiore, situata in provincia di Salerno, sta indagando sulla morte di una donna di 79 anni avvenuta all’ospedale di Sarno. Secondo i familiari, la donna avrebbe atteso due ore prima di essere ricoverata.

I Medici Coinvolti nell’Indagine

In risposta alla tragica morte di A. M., la 79enne deceduta nel Pronto Soccorso dell’ospedale “Martiri di Villa Malta” di Sarno lo scorso 17 agosto, la Procura di Nocera Inferiore ha iscritto diciassette medici nel registro degli indagati. Questo passo è un atto dovuto per consentire gli accertamenti e l’autopsia, prevista per questa settimana. Attualmente, l’accusa formulata è quella di omicidio colposo.

Le Condizioni della Paziente

La donna era stata portata in ospedale nella mattinata, accusando forti dolori addominali che non erano diminuiti nemmeno dopo l’assunzione di farmaci prescritti dal medico di base. Dopo essere stata sottoposta al triage, avrebbe atteso circa due ore prima di essere trasferita in reparto, dove le sue condizioni sarebbero rapidamente peggiorate fino al decesso. I familiari della defunta hanno denunciato la lunga attesa prima del ricovero ai carabinieri di Sarno.

L’inchiesta della procura mira a verificare se siano stati rispettati tutti i protocolli e se vi siano state eventuali negligenze o imperizie da parte del personale sanitario. L’autopsia sarà cruciale per determinare le cause del decesso e comprendere se l’attesa denunciata dai familiari abbia contribuito in qualche modo alla morte della donna.

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Raid armato in pizzeria a Castellammare, minacciano cassiera e scappano sparando in aria

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Raid armato in pizzeria a Castellammare, minacciano cassiera e scappano sparando in aria

Malviventi fuggiti con il Bottino

Una rapina a mano armata ha scosso una pizzeria di Castellammare di Stabia, dove i malviventi hanno minacciato i dipendenti con una pistola prima di fuggire col bottino, esplodendo un colpo in aria durante la fuga. Le indagini sono attualmente in corso a cura dei carabinieri.

La Dinamica della Rapina

I malviventi sono entrati nella pizzeria, che a quell’ora era piena di clienti, intorno alle 21:00 di mercoledì 21 agosto 2024. Hanno immediatamente puntato la pistola in faccia alla cassiera e alla figlia del titolare, diffondendo il terrore tra i dipendenti e gli avventori. Dopo essersi fatti consegnare l’incasso giornaliero, stimato attorno ai 500 euro, sono fuggiti. Durante la fuga, hanno esploso un colpo d’arma da fuoco in aria, ma per fortuna non ci sono stati feriti. Tuttavia, la figlia del titolare, fortemente scossa, ha avuto un malore ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale.

Indagini in Corso

I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia stanno attivamente indagando sul caso. Sono stati già ascoltati i testimoni presenti al momento della rapina e non si esclude la possibilità di acquisire i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire in dettaglio la dinamica degli eventi e identificare i responsabili. La Prefettura di Napoli ha deciso di intensificare i controlli delle forze dell’ordine in tutta la provincia per prevenire ulteriori episodi di crimine.

Questa vicenda ha generato grande apprensione e paura tra il personale della pizzeria e i suoi clienti, mettendo in evidenza l’urgenza di adottare misure di sicurezza più stringenti per proteggere i cittadini e le attività locali.

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Proibito nuotare nelle spiagge di Capaccio Paestum, Torre Annunziata, Torre del Greco ed Ercolano

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Proibito nuotare nelle spiagge di Capaccio Paestum, Torre Annunziata, Torre del Greco ed Ercolano

La balneazione è vietata in alcune spiagge della Campania a causa del superamento dei limiti microbiologici. Arpac ha dichiarato che i superamenti sono legati al maltempo e che verranno effettuati nuovi controlli durante il weekend.

Spiagge Interessate

La balneazione è stata vietata in diverse spiagge della Campania a causa dell’inquinamento del mare. Le località colpite sono Torre del Greco, Torre Annunziata, Ercolano e Capaccio. La comunicazione di Arpac è arrivata proprio nel cuore dell’estate, con le spiagge affollate di turisti. Secondo Stefano Sorvino, presidente di Arpa Campania, i limiti dei parametri microbiologici sono stati superati a seguito delle piogge intense di lunedì e martedì. In specifico, lo sforamento riguarda parametri microbiologici come la presenza di batteri Escherichia coli.

Le spiagge interdette alla balneazione includono:

  • Ercolano: tratto ex bagno Risorgimento
  • Torre Annunziata: tratti Villa Tiberiade, lido Azzurro, Spiaggia Molo Ponente
  • Capaccio Paestum: tratti Villaggio Merola, Casina D’Amato, Ponte di Ferro, Torre di Paestum, Foce Acqua dei Ranci
  • Torre del Greco: tratti Litoranea Nord, Litoranea Sud, Stazione Santa Maria La Bruna

Cause e Monitoraggio

Molto probabilmente gli sforamenti sono stati causati dagli eventi meteorologici recenti. La pioggia intensa ha portato detriti e sporcizia dai canali verso il mare, aggravando la situazione. Le autorità locali sono state invitate a emanare ordinanze per interdizione alla balneazione e a richiedere controlli straordinari, che verranno eseguiti tra domani e sabato. Se le condizioni meteorologiche rimarranno normali, ci si aspetta che la conformità delle acque verrà ristabilita.

Secondo Sorvino, si tratta di un problema contingente e temporaneo dovuto ai cambiamenti climatici che hanno causato violenti fenomeni meteorologici. I controlli ordinari di Arpac seguono un programma obbligatorio stabilito per legge per tutelare la salute pubblica. In queste circostanze speciali, però, essi possono essere integrati con monitoraggi straordinari e suppletivi, compatibilmente con le possibilità organizzative.

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