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Il governo afferma che non è stato fatto nulla per il bradisismo ai Campi Flegrei in 60 anni. I sindaci richiedono finanziamenti

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Il governo afferma che non è stato fatto nulla per il bradisismo ai Campi Flegrei in 60 anni. I sindaci richiedono finanziamenti

Terremoti e bradisismo, oggi il ministro della Protezione Civile Musumeci a Pozzuoli: “Speriamo di fare in 60 giorni quel che non si è fatto in 60 anni”.

I sindaci coinvolti nella crisi bradisismica dei Campi Flegrei desiderano soldi. Questa è la loro richiesta principale emersa durante il tavolo tecnico-operativo con il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il prefetto di Napoli Claudio Palomba. Vogliono soldi per estendere il bonus-sisma per gli edifici privati vulnerabili nella zona rossa indicata nel nuovo piano di rischio, soldi per aggiornare la mappa sismica e per effettuare controlli periodici, e soldi per i concorsi che permetteranno ai tecnici delle strutture comunali di Protezione Civile di lavorare per almeno tre anni. Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, solleva la questione proprio nel giorno in cui il decreto legge “Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e entra in vigore oggi.

Manfredi, che è un ingegnere specializzato in sismologia, afferma: “Dopo aver delimitato l’area a rischio bradisismo, che non coincide con tutta l’area dei Campi Flegrei, è fondamentale valutare la vulnerabilità degli edifici pubblici e privati. Per gli edifici privati, è necessario fornire ai cittadini gli strumenti per ridurre i rischi e rendere sicure le loro case, ecco perché propongo un sisma-bonus per i Campi Flegrei. Per quanto riguarda gli edifici pubblici, come scuole ed edifici strategici, abbiamo un database in fase di aggiornamento. È anche fondamentale prevedere contratti per il personale tecnico di almeno 3 anni e non solo 12 mesi come attualmente previsto dal decreto, altrimenti non saremo in grado di assumere personale. Oltre a una comunicazione d’emergenza, è necessaria anche una comunicazione positiva verso una popolazione che da duemila anni convive con questo fenomeno e deve continuare a farlo serenamente, per evitare ripercussioni negative dal punto di vista commerciale e turistico su un territorio ricco di siti archeologici.”

Il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, chiede anche “politiche turistiche a favore del territorio”. Secondo lui, l’area ha subito “troppi danni a causa di allarmi ingiustificati in questi giorni”.

“Chiederemo anche di ospitare eventi nazionali e internazionali, sociali, sportivi, culturali per dimostrare che è possibile soggiornare tranquillamente nell’area dei Campi Flegrei. Non c’è motivo di avere paura di vivere in queste zone, che convivono con il bradisismo da millenni.” Afferma il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, che si trova proprio nella caldera. “La prima volta che si stanno intraprendendo azioni concrete, cose che non erano mai state fatte prima. Sarà necessario sbloccare le opere commissariali, che ci permetteranno di migliorare le infrastrutture stradali. Lavoreremo anche sulla comunicazione e sulla consapevolezza del fenomeno del bradisismo. Ci sarà un piano straordinario per valutare la vulnerabilità delle aree edificate e molto altro ancora.”

Da lontano arrivano le critiche del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: “Il decreto è positivo tranne per un aspetto, la mancanza di risorse finanziarie. Saranno necessarie risorse che non ci sono”. Il ministro Musumeci risponde a distanza: “Non riuscirete a farmi litigare con De Luca” dice ai giornalisti, conoscendo bene il carattere combattivo e polemico del governatore campano. Ma poi si unisce alle critiche, dicendo che prima di oggi non è stato fatto nulla, nemmeno durante il quasi-decennio di amministrazione di De Luca: “Speriamo di fare in 60 giorni quel che non si è fatto in 60 anni. Resta l’amarezza di pensare che misure analoghe potessero essere adottate 30, 40 o 50 anni fa. Ma ora siamo qui e ho notato un impegno comune per il quale ringrazio tutte le parti coinvolte.”

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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