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In Campania, più di un milione di individui vivono in situazione di povertà alimentare. ActionAid esprime preoccupazione per questa situazione
Nel 2022, a Napoli, vi erano 240mila persone che richiedevano assistenza alimentare, sebbene l’organizzazione sostenga che i criteri per accedere ai benefici siano inadeguati.
La povertà alimentare emerge come una realtà preoccupante nella società italiana, soprattutto in Campania. La regione, con più di un milione di persone, corrispondente al 20,2% della sua popolazione, risulta essere la più colpita del Paese, secondo l’indice di privazione materiale alimentare. Questi dati allarmanti sono stati resi pubblici nel recente rapporto “Frammenti da Ricomporre”, redatto da ActionAid in collaborazione con Percorsi di Secondo Welfare.
Lo studio evidenzia che nel 2021 il 12% della popolazione italiana di età inferiore ai 16 anni, pari a circa 6 milioni di persone, si trovava in condizione di povertà alimentare. Nelle regioni del sud, come la Campania, questa percentuale supera la media nazionale, raggiungendo il 20,7%. La privazione materiale alimentare, misurata come la mancanza di un pasto completo con carne, pollo, pesce o alternative vegetariane almeno una volta ogni due giorni, colpisce in particolare i disoccupati (28,3%) e le persone con disabilità al lavoro (22,3%).
Un altro dato preoccupante riguarda i minori: nel 2021 il dato nazionale ha mostrato che 200.000 bambini e ragazzi, corrispondenti al 2,5% della popolazione sotto i 16 anni, non hanno avuto accesso a una dieta equilibrata, composta da frutta, verdura e proteine almeno tre volte alla settimana, con gravi conseguenze per la loro salute. In Campania, il 40% dei minori è sovrappeso a causa della mancanza di una corretta alimentazione.
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La situazione si è aggravata a causa della crisi economica. Il numero di persone che ricevono assistenza alimentare attraverso il Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti (Fead) è aumentato notevolmente, passando da 2,1 milioni nel 2019 a quasi 3 milioni nel 2021, con una lieve diminuzione nel 2022. I maggiori aumenti si sono verificati in Campania (+98mila), superata solo dalla Sicilia e dalla Lombardia. Nel 2022, Napoli è in testa alla classifica con oltre 240mila beneficiari, registrando un aumento di quasi 50mila rispetto al 2019. La Campania rimane la regione italiana con il maggior numero di beneficiari del Fead, con oltre 488mila persone. L’aumento dei beneficiari di questi programmi può essere considerato un indicatore del peggioramento delle condizioni di vita delle persone già vulnerabili. Tuttavia, secondo ActionAid, questo numero è sottostimato a causa dello stigma sociale associato alla povertà. Nonostante le persone siano in condizioni di privazione alimentare, non vengono considerate povere secondo gli standard tradizionali di reddito, evidenziando l’inadeguatezza dei criteri utilizzati per identificare coloro che vivono in povertà alimentare ma non sono classificati come poveri.
Roberto Sensi, responsabile del Programma Povertà Alimentare di ActionAid Italia, sottolinea: In periodi di recessione, che portano ad un aumento della povertà e riducono significativamente il potere d’acquisto delle famiglie, le misure di protezione sociale, in particolare quelle volte a sostenere il reddito, sono fondamentali per evitare che la povertà alimentare aumenti. È necessario cambiare la nostra concezione del fenomeno e adottare un approccio multidimensionale che ponga al centro il diritto al cibo anziché l’assistenza, coinvolgendo l’intera comunità anziché singoli individui e implementando sistemi di monitoraggio della povertà alimentare più efficaci e a livello territoriale.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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