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“Zia, hai ancora mille euro?” – una truffa che porta l’anziana al limite delle lacrime

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“Zia, hai ancora mille euro?” – una truffa che porta l’anziana al limite delle lacrime

Le indagini riveleranno la strategia dei truffatori arrestati: mettevano in imbarazzo le loro vittime per non aver più soldi a casa.

“Zia, hai ancora mille euro?” E ancora: “Deve averne altri cinquemila!”. Il truffatore, fingendosi il nipote, continua a chiamare al telefono, alzando la voce e rimproverando l’anziana donna vittima della frode. Lei scoppia a piangere, poiché non ha più soldi da dare. Estratti dell’ordinanza, visionati da Fanpage.it, mostrano l’incredibile audacia della banda smascherata dai carabinieri: cinque persone messe sotto custodia, sommate alle altre cinque arrestate durante le indagini.

La povera anziana piange perché non ha più soldi.

Il capo indiscusso del gruppo, secondo gli investigatori, è Mario Biancardi, 27 anni, già indagato in passato per truffe simili come il “finto nipote”. Insieme a lui sono stati arrestati questa mattina Mariano Crocono, 33 anni, Raffaele Di Guido, 26 anni, Ciro Della Monica, 25 anni, e Salvatore Battista, 42 anni. Biancardi, definibile il “regista”, è stato individuato come colui che stabilisce i tempi e le modalità d’azione e si occupa personalmente di contattare le vittime telefonicamente. E una volta agganciata una vittima, non mollano facilmente: cercano di estorcerle fino all’ultima banconota, giocando sulla preoccupazione e la paura.

In una delle telefonate intercettate dagli investigatori, la donna viene umiliata perché non ha altri soldi a casa. Biancardi dice al complice di aspettare e incalza la donna: il finto corriere deve avere altri cinquemila euro, “Gli hai dato solo 2.850 euro”. I due smettono solo quando la vittima, esausta e tra le lacrime, urla che non ha più soldi. In un altro caso, una donna, dopo aver consegnato i soldi, ha anche dato gioielli e ricordi di famiglia, credendo di aiutare il nipote. L’appartamento di Biancardi è stato identificato come base logistica del gruppo, da dove partivano le chiamate alle vittime e dove veniva coordinato il lavoro dei finti corrieri che consegnano i pacchi fingendo che siano per parenti. I militari hanno ricostruito il fatto che il gruppo mirava agli anziani soli, anche durante il periodo di lockdown, agendo preferibilmente in piccoli paesi, approfittando della fiducia tipica delle comunità.

Le cinque persone che sono state oggetto della misura cautelare eseguita oggi dai carabinieri sono accusate di 25 episodi (5 tentate e 20 consumate), nelle province di Napoli, Caserta, Salerno e Latina; in particolare, la maggior parte delle vittime è stata scelta tra Sorrento, Piano di Sorrento, Castellabate, Formia, Gaeta, Minturno e piccoli comuni della provincia di Napoli come Volla e Villaricca.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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