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Omicidio Nicola Liguori: imputato erroneamente condotto in un tribunale diverso, annullata la prima udienza del processo
Pasquale Pezzella, l’unico imputato per l’omicidio di Nicola Liguori, 39 anni, di Frattamaggiore, è stato portato nel tribunale di Napoli Nord ad Aversa invece che al Tribunale di Napoli: di conseguenza, la prima udienza del processo è stata annullata.
È stato commesso un errore nella scelta del tribunale, e vi è anche l’assenza del giudice a latere: quindi, la prima udienza del processo per l’omicidio di Nicola Liguori, 36 anni, di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, deceduto dopo dieci mesi di agonia a causa delle fiamme appiccate mentre si trovava in strada, è stata annullata. L’unico imputato, Pasquale Pezzella, era chiamato a rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato davanti alla II Sezione di Corte d’Assise di Napoli, presieduta dal giudice Concetta Cristiano. Tuttavia, il processo, previsto per ieri, è stato rinviato poiché Pezzella è stato condotto al tribunale di Napoli Nord ad Aversa, anziché al tribunale di Napoli.
Poiché l’imputato era assente, e mancava anche il giudice a latere, non è stato possibile procedere nemmeno alla costituzione delle parti. Alla fine, la presidente del collegio, d’intesa con il pubblico ministero Alberto Della Valle e gli avvocati della difesa e della parte civile, non ha potuto fare altro che rinviare la prima udienza del processo, stabilendo la nuova data per il 24 ottobre.
L’episodio avvenne il 1° luglio 2022, quando Nicola Liguori, 39enne di Frattamaggiore, in videochiamata con la fidanzata mentre si trovava in via Tiziano, venne improvvisamente avvolto dalle fiamme. Le lesioni riportate, considerate fin da subito gravissime, provocarono la sua morte dieci mesi dopo, l’8 maggio di quest’anno. Nel frattempo, gli inquirenti avevano arrestato Pasquale Pezzella, 36 anni, accusandolo di essere responsabile dell’episodio. Fin da subito, l’uomo ha dichiarato di essere estraneo a qualsiasi coinvolgimento, come spiegato dall’avvocato Fernando Maria Pellino, difensore di Pezzella, il quale ha riferito che l’uomo era uscito di casa solo quando ha notato le fiamme. L’unica accusa a suo carico sembra basarsi sul fatto che la vittima avrebbe pronunciato il suo nome, durante la testimonianza resa anche durante l’incidente probatorio in ospedale. Nemmeno la fidanzata della vittima, in videochiamata con lui, è riuscita a vedere il volto dell’aggressore a causa della scarsa illuminazione.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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