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Donna muore di arresto cardiaco dinanzi all’Ospedale, Pronto Soccorso chiuso per ristrutturazioni: tragedia a Scafati

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Donna muore di arresto cardiaco dinanzi all’Ospedale, Pronto Soccorso chiuso per ristrutturazioni: tragedia a Scafati

Deceduta una donna di 59 anni. “Soccorsa dal marito, l’ambulanza impiega più di trenta minuti ad arrivare”: la denuncia del sindaco Pasquale Aliberti. “Si faccia piena luce su questo episodio gravissimo”.

Immagine illustrativa

“Una donna colpita da arresto cardiaco dinanzi all’ingresso dell’Ospedale di Scafati, ma il Pronto Soccorso è chiuso per lavori e la donna perde la vita”. La vittima è una donna di 59 anni, soccorsa dal marito che purtroppo, nonostante i suoi sforzi, non è riuscito a salvarla. Una tragedia avvenuta stamattina a Scafati, in provincia di Salerno. A renderla nota è il sindaco Pasquale Aliberti, che ha pubblicato un comunicato duro: “Esprimiamo totale solidarietà alla famiglia della signora che, colta da un improvviso malore nei pressi dell’ingresso dell’ospedale, non ha potuto essere soccorsa perché da mesi il punto di primo intervento è chiuso”.

“Il marito ha cercato disperatamente di salvarla”

“Come Sindaco – continua Aliberti – ho richiesto informazioni su quanto accaduto, anche alla luce dell’intervento della nostra Polizia Municipale, e ho appreso che la signora è stata soccorsa dal marito, che era con lei e ha tentato un massaggio cardiaco. I nostri agenti della Polizia Municipale mi hanno inoltre riferito che, una volta sul posto, hanno subito allertato il 118, ma l’ambulanza ha impiegato oltre trenta minuti ad arrivare. Quanto è avvenuto è estremamente grave”.
Il sindaco: “Riaprano immediatamente il Pronto Soccorso” Quindi, il sindaco aggiunge:

“Riattivino immediatamente i servizi di Pronto Soccorso presso i Policlinici universitari”: appello a Napoli

Chiunque sia responsabile deve intervenire per evitare che tragedie simili si verifichino nuovamente. Premesso che la questione del Pronto Soccorso va oltre le ideologie, non ritengo opportuno gettare la colpa sui medici che lavorano presso l’ospedale ‘Mauro Scarlato’. Essi sono vittime di un sistema sanitario che non tutela i diritti di nessuno. È necessario riaprire immediatamente il punto di primo intervento che è stato chiuso e riorganizzare il servizio del 118. In un paese normale e civile, un’ambulanza deve intervenire in pochi minuti, con la presenza di un medico rianimatore a bordo. E conclude:

Come tutti sanno, e come ho denunciato di recente, il servizio 118 in questa Regione è solitamente composto da un autista, un operatore sanitario e, nella migliore delle ipotesi, un infermiere. Pertanto, auspico che questa tragica vicenda possa far comprendere alla Regione, alla direzione sanitaria dell’Asl e a tutti gli enti preposti che è necessario riattivare immediatamente il punto di primo intervento, i cui lavori sono terminati da tempo, e che il servizio del 118 debba essere urgentemente riorganizzato, garantendo che in una città come Scafati e in una regione come la Campania, sia affidato a personale sanitario competente come i medici, gli unici qualificati per gestire emergenze come quella di stamattina. Seguiremo la vicenda e, se la famiglia riterrà opportuno, ci costitueremo parte civile. Intanto, proprio oggi, dopo numerosi solleciti, la direzione generale dell’Asl Salerno ha contattato il sindaco per un incontro previsto per venerdì prossimo. Non voglio che si tratti dell’ennesima occasione per ascoltare solo chiacchiere.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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