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I due rapaci Oliver e Artemisia, curati e liberati dal personale veterinario, tornano in libertà nel Bosco di Capodimonte

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I due rapaci Oliver e Artemisia, curati e liberati dal personale veterinario, tornano in libertà nel Bosco di Capodimonte

Venerdì 20 ottobre, alle ore 11, nel Real Bosco di Capodimonte, nei pressi del Museo, verrà effettuato il rilascio dei due falchi che sono stati salvati e curati dai veterinari dell’ASL.

Oliver e Artemisia, due magnifici esemplari di falchi, tornano nuovamente liberi dopo essere stati ritrovati feriti e aver rischiato la morte. Sono stati entrambi coinvolti in incidenti stradali, probabilmente colpiti da veicoli in transito. Grazie all’amorevole cura dei veterinari, avranno la possibilità di tornare alla loro naturale libertà venerdì prossimo, 20 ottobre, alle ore 11, nel Real Bosco di Capodimonte, all’entrata Porta Piccola, nelle vicinanze del Museo.

I due rapaci sono stati presi in cura dal personale del Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) che opera presso l’ASL Napoli 1 Centro. Nonostante abbiano avuto storie diverse, entrambi hanno avuto un lieto fine.
Oliver è stato trovato ferito nel mese di agosto, con l’ala sinistra fratturata e una profonda ferita, probabilmente a causa di un incidente con un veicolo. Grazie a un delicato intervento chirurgico, è stato in grado di riprendersi e volare di nuovo.

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Artemisia, invece, è stata trovata da alcuni cittadini nel mese di giugno e affidata alle cure del Servizio Veterinario ASL Napoli 1 Centro. I veterinari hanno riscontrato un grave trauma cranico e una contusione alla spalla destra. Anche in questo caso, molto probabilmente, le lesioni sono state causate da un impatto con un veicolo. Sono state immediatamente messe in atto le terapie necessarie per stabilizzare il suo stato di salute. Entrambi gli esemplari hanno affrontato un lungo e impegnativo percorso di riabilitazione presso il Centro Veterinario del Frullone. Ora, dopo mesi di cure, sono finalmente pronti a riprendere la loro vita in natura. Secondo Ciro Verdoliva, direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro:

«La storia di questi splendidi rapaci è un esempio del lavoro quotidiano svolto dal nostro Servizio Veterinario. Un impegno e una professionalità straordinari, finalizzati al salvataggio e al reinserimento in natura di questi animali. Spesso lavoriamo per salvare altri animali selvatici o randagi che sono vittime di incidenti causati dalle attività umane. Non è la prima volta che rilasciamo animali nel Real Bosco di Capodimonte, un luogo straordinario dove possono continuare la loro vita in pace». Sylvain Bellenger, direttore generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, sottolinea che «Il Bosco di Capodimonte non è solo un’attrazione storica, ma una meraviglia naturale. La sua bellezza è oltre il paesaggio e la straordinaria flora che lo rende un vero e proprio museo botanico: la sua estensione, mantenuta nel tempo, lo rende un bosco naturale che sopravvive grazie alla cura del sottobosco, dell’irrigazione e della biodiversità che permette la rinascita di fiori, insetti e uccelli. Non siamo gli unici ospiti di questa natura, ma siamo gli unici in grado di proteggerla o distruggerla».

E conclude: “È anche un rifugio per la fauna selvatica che, grazie alla collaborazione con l’ASL Napoli 1 Centro e alla sensibilità del suo direttore, stiamo arricchendo ospitando uccelli selvatici salvati grazie al contributo dei cittadini e all’attività straordinaria del Centro Recupero Animali Selvatici. Spero che molti parteciperanno alla liberazione di questi uccelli, che sono stati salvati e curati senza comprometterne la loro autonomia selvatica. Non c’è spettacolo più commovente e appagante di vedere un animale tornare alla libertà e alla natura”.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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