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La gestione dei rifiuti di Caserta sotto accusa: la Corte di Strasburgo emette una condanna

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La gestione dei rifiuti di Caserta sotto accusa: la Corte di Strasburgo emette una condanna

I giudici della suprema corte richiedono all’Italia di riflettere sulle politiche dei rifiuti per garantire la salute dei cittadini.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha emesso una sentenza che condanna l’Italia per l’inquinamento derivante dai problemi dei rifiuti in Campania. La decisione, che riguarda il caso Locascia e altri contro l’Italia, è stata comunicata tramite un comunicato stampa rilasciato dalla Corte di Strasburgo. Secondo la Corte, l’Italia ha violato i diritti umani a causa dell’inquinamento causato dalla gestione inadeguata dei rifiuti nella regione di Caserta.

I giudici di Strasburgo, all’unanimità, hanno riconosciuto gravi violazioni del diritto alla privacy e all’abitazione, come stabilito dall’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. La Corte ha sottolineato che le autorità italiane non hanno fatto abbastanza per proteggere la privacy dei cittadini che hanno segnalato il problema. La sentenza riguarda 11 cittadini di Caserta e San Nicola La Strada che hanno avviato il procedimento legale. Questi cittadini hanno subito danni alla loro salute a causa dell’inquinamento da rifiuti durante la crisi che è durata dal 1994 al 2009. In particolare, la Corte ha notato che la situazione persiste a causa del fatto che la discarica non è stata ancora resa sicura o bonificata dalle autorità italiane.

Errico Porzio, a Caserta nuova pizzeria, nel “regno” dei Masanielli di Martucci

Nel frattempo, otto reclami presentati da altri cittadini sono stati respinti perché non erano supportati da prove sufficienti che dimostrassero la loro residenza nelle zone interessate. Questa sentenza rappresenta un avvertimento chiaro sulle responsabilità degli Stati nella gestione dei rifiuti e sottolinea l’importanza di adottare misure concrete per proteggere l’ambiente e la salute dei cittadini. L’Italia, come affermato nel comunicato, deve ora riflettere seriamente sulle sue politiche in materia di rifiuti e intraprendere azioni per garantire un ambiente sano e sicuro per tutti i suoi cittadini.

«Dopo la recente condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani per l’inquinamento causato dalla discarica di Lo Uttaro a Caserta dal 1994, è essenziale evidenziare i seguenti punti chiave. La discarica è il risultato dell’emergenza rifiuti che ha colpito l’Italia dal 1994 al 2009, e la sentenza ha rilevato il mancato completamento delle misure di sicurezza necessarie», ha precisato in una nota Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Giunta Regione Campania e assessore all’Ambiente. «La discarica è situata in un’area identificata come Sito di Interesse Nazionale, con la società pubblica Sogesid Spa incaricata dal Ministero dell’Ambiente per l’attuazione. Dopo varie analisi e revisioni del progetto esecutivo, la Sogesid Spa ha richiesto l’approvazione definitiva del progetto attraverso una Conferenza di Servizi, programmata per il 22 novembre 2023», conclude sottolineando l’importanza di questo processo, dimostrando l’impegno delle autorità regionali nella risoluzione dell’inquinamento da rifiuti nella zona di Caserta.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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