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Mamma malata e senza lavoro deve continuare a pagare per le sue analisi mediche

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Mamma malata e senza lavoro deve continuare a pagare per le sue analisi mediche

Una donna che non sta bene ha ricevuto un rifiuto per la richiesta di esenzione del ticket sanitario e dovrà affrontare da sola le spese per le sue analisi. L’associazione Assoutenti chiede l’intervento della Regione per questa situazione vergognosa.

Una mamma con problemi cardiaci, disoccupata e con 4 figli ha visto respinta la richiesta di esenzione del ticket sanitario quando si è presentata all’Asl di Somma Vesuviana per il rinnovo dell’esenzione per effettuare alcuni controlli medici. La risposta dello sportello è stata negativa a causa di un presunto debito di circa 600 euro risalente al 2012. Roberto Capasso, rappresentante di Assoutenti Campania, afferma che la signora si è rivolta all’associazione per chiedere aiuto.

La mamma malata e senza lavoro dovrà pagare tutte le analisi mediche

La mamma non potrà quindi rinnovare l’esenzione del ticket sanitario riservata ai disoccupati. A partire da quest’anno, infatti, il rinnovo dell’esenzione per fasce di reddito non è più automatico, ma richiede una richiesta online con SPID o cartacea allo sportello. La donna, che attualmente riceve solo l’assegno familiare, sarà quindi costretta a pagare di tasca propria le nuove analisi e tutti i controlli medici. L’associazione Assoutenti commenta che è ingiusto che questa donna debba sostenere delle spese mediche costose non essendo in buone condizioni di salute, ma le sue risorse economiche non le permettono di far fronte alle spese.

La discriminazione delle mamme disabili secondo il tribunale di Torino

“Un debito di 10 anni fa blocca l’esenzione sanitaria” Secondo quanto riportato dal rappresentante di Assoutenti, la donna ha affermato di non aver mai ricevuto notifica del debito di 600 euro accumulato fino alla richiesta di rinnovo dell’esenzione. Il debito sarebbe stato trasferito dall’Asl all’Agenzia Entrate Riscossione, ma la signora non ha mai ricevuto alcuna cartella. Assoutenti ritiene vergognoso che a una persona indigente sia impedito di curarsi a causa di un debito che potrebbe risultare prescritto. Se le fosse stata inviata la richiesta di pagamento, avrebbe potuto fare ricorso, ma in assenza di un atto ufficiale non è possibile agire. Assoutenti chiede un cambiamento della procedura attuata dall’Asl nel caso in cui venga evidenziata l’insussistenza del diritto all’esenzione per reddito. Attualmente, il cittadino si rende conto del debito solo al momento della richiesta dell’esenzione, invece la normativa prevede che sia l’Asl a comunicare le prestazioni che sono state fruite indebitamente e concedere un termine di 120 giorni per il pagamento. Inoltre, non è previsto un modulo per richiedere una rateizzazione delle spese direttamente all’Asl, ma solo all’Agenzia Entrate Riscossione. Se il debito è stato affidato all’agenzia, non si può negare il diritto al rinnovo dell’esenzione. La procedura di riscossione deve seguire il suo iter indipendentemente dal rinnovo.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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