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Ragazza di 9 anni rischia di soffocare mangiando una caramella: Carabinieri la salvano

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Ragazza di 9 anni rischia di soffocare mangiando una caramella: Carabinieri la salvano

L’incidente è avvenuto ieri, mercoledì 18 ottobre, nel quartiere Vasto di Napoli: i Carabinieri sono intervenuti immediatamente caricando la ragazza nella loro auto di pattuglia e portandola in ospedale per salvarle la vita.

Si è trattato di una corsa contro il tempo per cercare di salvare la vita di una ragazza di soli 9 anni, che stava rischiando di soffocare: momenti di paura nel primo pomeriggio di ieri, nel quartiere Vasto di Napoli, ma fortunatamente la situazione si è risolta grazie all’intervento tempestivo dei Carabinieri. Mentre una pattuglia stava percorrendo Calata Ponte di Casanova, vicino a piazza Nazionale, i militari hanno notato un gruppo di persone accanto a uno scuolabus: una ragazza di 9 anni ha mangiato una caramella ed è in pericolo di soffocamento; l’autista dello scuolabus ha fermato il veicolo e la ragazza è stata portata fuori, dove qualcuno ha cercato di eseguire le manovre di disostruzione delle vie aeree.
Tuttavia, i tentativi dei passanti non hanno avuto alcun successo. Il tempo stringe e i Carabinieri lo sanno: non rimane loro altra scelta se non portare la ragazza sulla loro auto di pattuglia e, con le sirene accese, correre all’ospedale Annunziata, che si trova nelle vicinanze. I medici del Pronto Soccorso si sono presi cura della ragazza, che è stata salvata grazie alla tempestività dei due Carabinieri che l’hanno portata in ospedale: secondo i medici, se fossero passati ancora un paio di minuti, non ci sarebbe stato più niente da fare. Ora la ragazza sta bene ed è stata affidata a suo padre, che nel frattempo è arrivato all’ospedale. I due Carabinieri che hanno salvato la ragazza hanno raccontato l’emozione di quei momenti concitati. “Spero di incontrarla un giorno per vedere se si ricorda di questa sfortunata ma felice esperienza”, ha detto il Maresciallo Samuele Repossi. “La gratificazione più bella è stata vedere la ragazza abbracciare di nuovo suo padre”, ha aggiunto il Carabiniere Pietro Bruno.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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