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Nicola Gratteri diventa il nuovo Procuratore Capo di Napoli: “Chiedo ai cittadini napoletani di collaborare con denunce, saremo credibili”

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Nicola Gratteri diventa il nuovo Procuratore Capo di Napoli: “Chiedo ai cittadini napoletani di collaborare con denunce, saremo credibili”

Oggi si è insediato Nicola Gratteri, il nuovo Procuratore Capo di Napoli; poco dopo la sua introduzione, ha tenuto la prima riunione con gli oltre 100 pm presenti.

A mezzogiorno si è svolto il suo insediamento, alle 15 ha convocato la prima riunione operativa con i pm: “Devo ascoltare, capire anche la situazione delle indagini e agire di conseguenza”. Nicola Gratteri, da oggi Procuratore della Repubblica di Napoli, ha subito convocato il primo incontro con i circa cento magistrati per assumere il controllo dell’ufficio, conoscere le criticità, tra cui il nuovo fenomeno del riciclaggio, e iniziare ad affrontarle. Successivamente si passerà alla pratica:
Non terminerò mai una riunione senza aver preso una decisione. Non procrastinerò mai al giorno successivo. Sono sempre di fretta, non mi piace perdere tempo. Non voglio adulatori, non voglio subalterni, non mi piacciono le formalità. Voglio persone sincere con cui potermi guardare negli occhi e dire quello che pensiamo. Cercheremo di rendere la giustizia ancora più efficiente, in modo che la gente trovi vantaggioso denunciare. Gratteri è il nuovo Procuratore di Napoli L’udienza di insediamento si è svolta davanti alla presidente del Tribunale, Elisabetta Garzo, e ai vertici della magistratura napoletana, dell’avvocatura e delle forze dell’ordine; ad accogliere il nuovo Procuratore, tra gli altri, c’erano il Procuratore Nazionale Antimafia, Gianni Melillo, predecessore di Gratteri, e il vicepresidente dell’Ordine degli Avvocati, Carmine Foreste. Inoltre, era presente una numerosa delegazione proveniente da Catanzaro, dove Gratteri ha lavorato prima di arrivare a Napoli, e il cantautore Enzo Avitale, legato al magistrato da un rapporto di amicizia. “Saremo credibili, conto sulle denunce dei cittadini napoletani” Nel corso della conferenza stampa, Gratteri ha spiegato di non avere una conoscenza diretta della criminalità organizzata napoletana, motivo per cui ha deciso di ascoltare tutti i magistrati che dovrà dirigere, al fine di comprendere la situazione e individuare le criticità. Ha sottolineato che tali criticità non riguardano solo la camorra:

Quattro Giornate di Napoli, al gonfalone della città gli 80 anni di croce d’oro dei carabinieri

È altrettanto importante rimuovere un cancello abusivo quanto svolgere un’indagine sulla mafia, perché se risolviamo il problema del cancello abusivo oggi, potremmo evitare un omicidio l’anno prossimo legato a quel cancello abusivo. La questione su cui pone maggiormente l’accento è la necessità di instillare fiducia nei cittadini, al fine di spingere alla denuncia. Parlo in particolare del distretto di Catanzaro. Ho lasciato una Calabria in cui migliaia di cittadini hanno riposto nuovamente fiducia nella giustizia, hanno denunciato famiglie di ‘ndrangheta di alto livello e quindi spero di riuscire a generare questa mentalità nel distretto di Napoli. Sono ottimista, spero di riuscirci.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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