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Il mercatino multietnico di via Roma potrebbe chiudere a causa delle controversie: “Qui si promuove l’armonia”

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Il mercatino multietnico di via Roma potrebbe chiudere a causa delle controversie: “Qui si promuove l’armonia”

La Zona 3 vorrebbe spostare il mercatino a Piazza del Plebiscito, citando problemi di degrado e insicurezza. Gli operatori protestano e smentiscono le accuse: “Qui non abbiamo mai avuto problemi criminali, il mercato è un luogo sicuro”

Il mercatino multietnico di via Roma, situato in Piazza del Plebiscito a Napoli, potrebbe essere destinato alla chiusura. Creato nel 2005 dalla precedente amministrazione, ospita principalmente operatori provenienti da diverse comunità etniche, che vendono prodotti artigianali e alimentari. Un luogo caratterizzato dalla legalità, dove tutti gli operatori pagano le tasse, in un’area complessa come Piazza del Plebiscito, dove il degrado e la criminalità sono problemi costanti.

La Zona 3 del Comune di Napoli ha proposto di spostare il mercatino in un’altra zona (a Piazza Garibaldi) a causa dei problemi di degrado associati alla presenza del mercato. Tuttavia, non ci sono prove che le forze dell’ordine abbiano documentato episodi criminali nella zona del mercato, a differenza degli altri quartieri circostanti. Gli operatori hanno quindi manifestato chiedendo di poter continuare a pagare le tasse di concessione come ogni anno e di garantire la sopravvivenza del mercato.
“Qui promuoviamo l’armonia, non il degrado e la criminalità” Gli operatori del mercatino hanno deciso di scioperare per un giorno e hanno manifestato in corteo fino a Palazzo San Giacomo per difendere la permanenza del mercato al suo attuale indirizzo. In risposta alle accuse di degrado e piccoli episodi di criminalità, gli operatori del mercato hanno respinto tali affermazioni. “Ci dicono che ci sono problemi di degrado e delinquenza nella zona del mercato segnalati dai cittadini, ma non ci sono prove – spiega a Fanpage.it Ahmed Mustafa, un venditore proveniente dall’Egitto – non ci sono mai state operazioni di polizia nella zona del mercato che abbiano identificato ladri o spacciatori. Noi vendiamo prodotti artigianali e alimentari. Anzi, è successo il contrario, quando qualcuno fuori dal mercato ha commesso un furto, gli operatori del mercato l’hanno preso e gli hanno restituito ciò che aveva rubato. Non c’è alcun degrado qui, possono dire quello che vogliono, ma non ci sono prove, il mercato è un luogo sicuro”.

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Lo spostamento del mercatino a Piazza Garibaldi sarebbe impraticabile per gli operatori e porterebbe alla morte del mercato stesso. L’area di Piazza del Plebiscito, vicino alla stazione e alle fermate della metropolitana, garantisce un flusso di utenti impossibile da replicare altrove, soprattutto nell’attuale situazione di crisi commerciale a Piazza Garibaldi. Un mercatino, quello di via Roma, che è anche trattato in modo diverso rispetto ad altri mercati della città. “Le concessioni per i mercati durano 10 anni – afferma Mustafa – ma in questo mercato abbiamo una concessione annuale e ogni anno paghiamo le tasse al Comune di Napoli. Ora il Comune non ci permette nemmeno di pagare le tasse, rischiando di metterci in una situazione di illegalità”. I mercanti di via Roma si trovano in una situazione paradossale, poiché negli anni hanno affrontato più di un tentativo di spostamento o chiusura del mercato. Gli ambulanti napoletani: “Qui non c’è degrado, ma nessuna tutela” Con i lavori per l’apertura di un parcheggio a Piazza del Plebiscito, il mercatino di via Roma aveva già rischiato la chiusura. Tuttavia, grazie a un piano di circolazione del traffico, l’area di via Roma è stata preservata e l’attività dei venditori ha potuto continuare. Al contrario, le altre aree mercatali di Piazza del Plebiscito sono state tutte spostate in un’unica via. Antonio, un mercante napoletano, presente anche alla manifestazione insieme agli operatori delle diverse comunità etniche, afferma: “Ero a Piazza del Plebiscito, la precedente amministrazione mi ha spostato in via Roma e ora non posso neppure stare qui. Dove devo andare? Lo chiedo a Manfredi”, commenta a Fanpage.it. Anche i mercanti napoletani respingono le accuse di degrado e criminalità presenti nell’area del mercato. “I ladri e i delinquenti sono altrove, noi siamo qui, tra le persone che vivono e lavorano qui – sottolinea Antonio – anche noi mercanti siamo contrari al degrado, non vogliamo ladri, anzi siamo favorevoli a una pulizia del territorio, ma nessuno ci protegge, paghiamo le tasse e non ci permettono di lavorare. Abbiamo chiesto al Comune di preservare l’area di via Roma e di consentirci di pagare subito le tasse per la concessione annuale senza correre il rischio di essere accusati di evasione fiscale durante i controlli”.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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