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Ambiente a Napoli, una tragedia che si sarebbe potuta evitare: uomo trovato morto dopo ore di attesa
Il 42enne scoperto senza vita nei parcheggi sotterranei abbandonati; il compagno di avventura ha chiamato la Polizia dopo un lungo silenzio.
Tony Scotto Di Luzio, il 42enne deceduto la scorsa notte mentre cercava di entrare di nascosto nello stadio Maradona, avrebbe potuto essere salvato? Questo interrogativo cruciale dovrà essere risolto dall’autopsia e potrebbe influire sul coinvolgimento dell’amico che era con lui: secondo quanto appreso da Fanpage.it da fonti affidabili, l’allarme è stato lanciato solo intorno a mezzanotte e mezza, circa 5 ore dopo l’incidente.
Ieri sera, secondo la ricostruzione ancora in corso di verifica, il 42enne si sarebbe incontrato vicino allo stadio con un amico intorno alle 19; entrambi senza biglietto, avrebbero tentato di raggiungere la curva per assistere alla partita tra Napoli e Milan attraverso un vecchio passaggio murato in passato.
L’incidente nel parcheggio sotterraneo abbandonato I due sarebbero passati attraverso un buco in un muro nel sottopasso Claudio che conduceva alla vecchia abitazione del custode e all’area dei parcheggi mai utilizzati, per poi cercare di raggiungere la Curva A. Il 42enne sarebbe riuscito a essere attraversare, mentre l’altro avrebbe rinunciato dopo il crollo di alcune tavole di legno. Da quel momento si sarebbero separati.
Aperta indagine sulla morte di Giovanni Egizio, coinvolto nell’incidente sul cantiere della metro di Napoli
L’amico non avrebbe notato l’incidente e, convinto che Di Luzio fosse riuscito a raggiungere gli spalti, sarebbe tornato indietro. Avrebbe contattato le forze dell’ordine solo molto tempo dopo, intorno alle 00.30, preoccupato perché non riusciva a mettersi in contatto con lui. L’allarme è stato dato 5 ore dopo la caduta Una volante del commissariato San Paolo ha accompagnato l’amico della vittima nel sottopasso Claudio, ma le operazioni di ricerca sono state lunghe e difficili a causa delle pessime condizioni del luogo e dell’oscurità. Il corpo è stato trovato durante la notte: era precipitato nella tromba di un ascensore, dopo che alcune assi di legno hanno ceduto. Gli specialisti della Scientifica sono intervenuti sul luogo per i rilievi.
Probabilmente la caduta gli è stata fatale, ma l’autopsia dovrà stabilire se il 42enne era ancora vivo dopo l’impatto e se avrebbe potuto essere salvato se i soccorsi fossero arrivati prima.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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