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Gli ex dipendenti Whirlpool festeggiano le nuove assunzioni: “Una vittoria meravigliosa, abbiamo trionfato”

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Gli ex dipendenti Whirlpool festeggiano le nuove assunzioni: “Una vittoria meravigliosa, abbiamo trionfato”

Dopo una lunga battaglia, gli ex dipendenti dell’azienda Whirlpool di Napoli celebrano l’assunzione presso la Tea Tek, l’azienda che ha acquistato lo stabilimento e ha restituito il lavoro ai dipendenti. Produrranno pannelli solari.

La lotta degli ex dipendenti Whirlpool di Napoli ha ricevuto solidarietà da tutta Italia e anche da oltre confine. La multinazionale americana che produceva lavatrici aveva deciso di chiudere lo stabilimento nella periferia est di Napoli, uno dei siti di punta del gruppo, lasciando senza lavoro oltre 300 dipendenti. Un impatto sociale molto forte, specialmente considerando che lo stabilimento si trovava in un’area economicamente e lavorativamente deprivata.

Da quel momento è iniziata una battaglia durissima da parte dei dipendenti, sostenuti dai sindacati, che ha dato vita a una delle mobilitazioni più importanti degli ultimi anni in Italia. Nonostante la chiusura dello stabilimento, la lotta non si è mai fermata, con i dipendenti che chiedevano un nuovo proprietario e un nuovo modello industriale. La fine della vertenza è ufficialmente arrivata con la firma dei nuovi contratti di assunzione presso la Tea Tek per gli ex dipendenti Whirlpool, l’azienda che si occupa di energia rinnovabile e che ha acquistato lo stabilimento e riassunto i dipendenti.
I dipendenti: “La felicità è tornata nelle nostre case” Una mobilitazione popolare ha accompagnato gli ex dipendenti Whirlpool per quasi 4 anni, in un periodo in cui i lavoratori raramente escono vincitori. Istituzioni, sindacati e persino i media hanno dedicato ampio spazio alla battaglia per l’occupazione dei 300 dipendenti dello stabilimento di Ponticelli nella periferia est di Napoli. Un quartiere che è stato teatro di una guerra di camorra proprio nel periodo in cui la fabbrica storica della zona veniva chiusa.

Vincenzo Accorso, delegato sindacale della Uil, è uno dei protagonisti di questa lotta e ha svolto un ruolo fondamentale nella battaglia per l’occupazione. “Abbiamo visto di tutto in questi anni – racconta a Fanpage.it – ci siamo concentrati sull’umanità e sui valori umani contro le multinazionali che vengono qui solo per sfruttarci. Ci sono stati momenti estremamente difficili, ma oggi possiamo finalmente dire di aver vinto. Firmeremo i nuovi contratti di lavoro e oggi posso dire ai miei figli che papà ha riportato la felicità a casa”. Questa emozione si trasmette a tutti i lavoratori che, in fila davanti ai cancelletti di ingresso, attendono il loro turno per firmare i nuovi contratti di lavoro. Grazia Ferrigno ha iniziato a lavorare nella ex Whirlpool a 21 anni. Oggi, dopo la firma del contratto, non riesce a trattenere le lacrime di gioia: “Queste sono lacrime di felicità – afferma – forse non ho mai pianto per niente nella mia vita, ma oggi piango di gioia. Ci sono stati momenti in cui non credevo che ce l’avremmo fatta, perché tutte le proposte per l’acquisizione della fabbrica sembravano vuote. Ora produrremo pannelli solari, non so come si facciano, ma prima non sapevamo neanche costruire lavatrici e abbiamo imparato con passione. Sono passata dalla scuola alla fabbrica, come molti di noi qui, adesso ci daremo da fare al massimo, non abbiamo più paura di niente”. Dopo la firma dei contratti, il primo pensiero va naturalmente alla famiglia.

Michele Di Maio, subito dopo aver firmato il contratto, viene avvicinato dalle telecamere. Il telefono non smette di squillare: “È mia moglie e i miei figli – spiega – loro sanno tutto quello che ho passato. Sono stati anni terribili, perché quando un padre viene licenziato perde il sorriso e ho dovuto nascondere la disperazione per molto tempo, ma oggi sorridiamo, oggi è una festa”. Il nuovo percorso, la Tea Tek: “Un nuovo modello produttivo” I 300 dipendenti dello stabilimento di Napoli, prima impiegati nella produzione di lavatrici Whirlpool, ora si occuperanno di componenti per energie rinnovabili, pannelli solari e power skid. L’artefice di questo miracolo è Felice Granisso, Ceo della Tea Tek, che ha acquistato lo stabilimento dalla multinazionale americana e ha deciso di riassumere tutti gli ex dipendenti. “Siamo molto emozionati e orgogliosi di ciò che sta accadendo qui – afferma – sappiamo quanto questa crisi industriale abbia pesato sulle 300 famiglie dei nostri dipendenti e sull’intero indotto. Ora lo stabilimento guarda al futuro, puntando su una produzione innovativa. L’obiettivo della Tea Tek è ospitare l’accademia verde dell’Università Federico II di Napoli in questo stabilimento di via Argine. È una storia completamente diversa dalla precedente con i proprietari americani. “Siamo orgogliosi di proporre un nuovo modello produttivo, non solo perché ci concentriamo sulle energie rinnovabili, ma soprattutto perché mettiamo al centro il sociale e l’innovazione”. Il nuovo percorso per i 300 dipendenti e per l’intera Napoli est sta per iniziare. È una storia in cui i lavoratori vincono. Una cosa rara in questi tempi.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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