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25enne ai domiciliari, esce da Casoria per spaventare l’ex con braccialetto elettronico: Restrizioni ma inarrestabile a Napoli]
Un giovane di Casoria (Napoli) è stato messo sotto custodia domiciliare dopo aver continuato a importunare la sua ex compagna nonostante le misure precauzionali già adottate.
Nonostante gli fosse stato vietato di avvicinarsi alla ragazza, a seguito delle ripetute trasgressioni, è stato ordinato di rimanere nel suo paese di residenza, Casoria, in provincia di Napoli. Nonostante tutto ciò, il ragazzo è riuscito a raggiungere la sua ex compagna sul luogo di lavoro, in un negozio in piazza Nazionale, minacciandola. Questo è stato l’ultimo episodio di una storia che ha portato alla custodia domiciliare con braccialetto elettronico per il 25enne napoletano.
La vicenda ha avuto inizio nel dicembre 2022, quando la ragazza napoletana ha deciso di porre fine alla sua relazione con il giovane di 25 anni. Da quel momento, il ragazzo e sua madre hanno iniziato a perseguitarla incessantemente.di misure precauzionali. Il 4 novembre, il giudice ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere per il giovane, ritenendolo un pericolo per l’incolumità della ragazza.
L’articolo riporta la storia di una giovane donna vittima di stalking da parte del suo ex fidanzato. Dopo essere stata costantemente perseguitata e minacciata, la ragazza ha deciso di denunciare il caso alle autorità competenti. Nonostante siano state prese precauzioni come il divieto di avvicinamento e l’obbligo di dimora, il ragazzo ha continuato a violare queste restrizioni e a minacciare la sua ex compagna.
Questi episodi sono stati prontamente denunciati alla polizia e hanno portato all’aggravamento delle misure precauzionali. Infine, il ragazzo è stato arrestato e posto in custodia cautelare in carcere.
La storia mette in evidenza la gravità del fenomeno dello stalking e l’importanza di prendere sul serio le denunce delle vittime. Le autorità devono agire in modo rapido ed efficace per proteggere coloro che sono vittime di tali abusi e garantire che gli autori vengano puniti per le loro azioni.In un recente sviluppo della vicenda, il 4 novembre il giovane è stato confinato nelle mura domestiche, con l’utilizzo di un dispositivo di sorveglianza elettronica. Questa misura restrittiva è stata presa in seguito ai suoi tentativi di spostarsi non autorizzati dalla città di Casoria a Napoli, durante i quali aveva minacciato la sua ex compagna di 25 anni. Puoi trovare ulteriori dettagli su questa storia alla fonte.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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