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Truffe agli anziani: paranza legata ai Giuliano di Forcella, attiva tra Napoli e Roma

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Truffe agli anziani: paranza legata ai Giuliano di Forcella, attiva tra Napoli e Roma

Una banda criminale composta da parenti della famiglia malavitosa Giuliano è stata smantellata e accusata di 68 episodi di truffe agli anziani. La banda è stata arrestata nell’ambito dell’operazione “Clipeus” condotta dalla Procura di Roma. Tra gli arrestati c’è anche Luigi Giuliano, nipote dell’ex capoclan “Lovigino”. Sono stati 11 gli arrestati, di cui 9 trasferiti a Poggioreale e 2 nel carcere femminile di Pozzuoli.

Le indagini sono partite da una serie di denunce di truffe consumate nella Capitale e sono state condotte dalla Squadra Mobile e dalla Polizia Locale di Roma Capitale, in collaborazione con la Polizia Locale di Napoli. Gli indagati imparentati coi Giuliano di Forcella destinatari delle misure firmate dal gip di Roma sono Luigi Barbato, Mario Di Maio, Domenico Liguori, Gennaio Buonocore, Luigi Giuliano, Fabio Buonavoglio, Guido Milucci, Nunzio Maranta, Gennaro Piccirillo, Rosaria Maranta e Teresa Esposito. Le truffe sarebbero state messe a segno in tutta Italia, molte di queste a Roma.

Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di estorsione, truffa aggravata ai danni di anziani, furto aggravato, utilizzo fraudolento di carte di credito, sostituzione di persona e porto illegale di armi da fuoco. Non è stata contestata l’aggravante mafiosa, in quanto non sono emersi collegamenti diretti con le attività del clan. La base operativa del gruppo è stata individuata nell’abitazione di una delle indagate in via Donnaregina, a Napoli, dove sono stati rinvenuti 65mila euro in contanti, tre Rolex e un brillante.

Il modus operandi della banda era quello di individuare anziani soli, residenti in immobili di prestigio, e fingere di essere parenti, avvocati o appartenenti alle forze dell’ordine per chiedere loro soldi in cambio di evitare problemi con la legge a un familiare.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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