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Una risonanza in Campania nel 2015: quando il diritto alla salute diventa un lusso
La situazione dei servizi sanitari della Campania è allarmante, soprattutto per quanto riguarda i tempi d’attesa per esami importanti. L’attesa per un esame in una struttura pubblica può arrivare fino ad un anno, ma anche nei centri privati convenzionati il fondo della sanità si esaurisce rapidamente, costringendo i cittadini a pagare per intero le prestazioni. Il podcast “Muschio Selvaggio” condotto da Fedez ha ospitato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha elogiato la piattaforma Sinfonia, un sistema digitale che permette, tra le altre cose, la prenotazione di esami diagnostici e visite specialistiche nelle strutture pubbliche. Tuttavia, la realtà della situazione sanitaria in Campania racconta di liste d’attesa lunghe, fondi per la sanità convenzionata esauriti in pochi giorni e cittadini costretti a rivolgersi ai privati per ricevere cure.
La piattaforma Sinfonia, elogiata da De Luca, richiede l’accesso tramite SPID o password fornite dal Ministero dell’Interno, rendendo difficile l’accesso per persone anziane o poco digitalizzate. I Centri Unici per le Prenotazioni, presso le strutture sanitarie pubbliche, hanno tempi di attesa molto lunghi per esami diagnostici. Ad esempio, una risonanza magnetica è prenotabile solo nel 2025. I cittadini devono rivolgersi ai centri privati, ma anche lì i costi possono essere elevati. Il fondo per la sanità convenzionata si esaurisce rapidamente, costringendo i pazienti a pagare le prestazioni private.
La Federconsumatori ha evidenziato la drammaticità della situazione, con tempi d’attesa lunghi e un basso rispetto dei tempi di attesa per prestazioni urgenti. Inoltre, le ricette dei medici di base valgono solo un mese, costringendo i pazienti a fare dei giochi di incastri tra tempi di visita e disponibilità del fondo. Anche i pazienti con malattie gravi devono affrontare difficoltà economiche per pagare esami e cure.
La situazione descritta evidenzia una crisi nel servizio sanitario della Campania, con tempi d’attesa lunghi, difficoltà di accesso a servizi digitali e costi elevati per i pazienti. Questa realtà richiede un intervento urgente da parte delle istituzioni per garantire un servizio sanitario efficiente e accessibile a tutti i cittadini.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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