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Capodimonte: riacceso il forno della prima Margherita dopo 134 anni

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Capodimonte: riacceso il forno della prima Margherita dopo 134 anni

Sfornata nuovamente una pizza Margherita nell’antico forno dove fu cucinata per la prima volta. Ecco le ricette delle antiche pizze come si facevano nell’Ottocento.

Il forno dove fu cotta nel 1889 la prima pizza Margherita nel Giardino Torre del Real Bosco di Capodimonte è stato riacceso dopo 134 anni. Per la prima volta dopo oltre un secolo, oggi è stata sfornata nuovamente la margherita, preparata secondo la ricetta ottocentesca. La data del 6 dicembre non è stata casuale. Proprio oggi, infatti, ricade il sesto anniversario del riconoscimento de “L’Arte Tradizionale del Pizzaiuolo Napoletano” nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Unesco.

Una giornata di festa che arriva al termine del completo recupero del sito che fu Real fruttiera e Giardino di Delizie dei Borbone, dopo quasi cinque anni di lavori e un attento restauro architettonico e botanico. Il Giardino Torre e il Casamento sono il nucleo centrale della masseria che oggi accoglie al suo interno la caffetteria-bistrot e la pizzeria, dotata di un forno moderno che affianca quello storico. All’evento erano presenti il Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, l’Amministratore di Delizie Reali, Nunzia Petrecca, il Sindaco Gaetano Manfredi. La pizza è stata cucinata per l’occasione dallo chef Salvatore De Rinaldi.

Il ristorante pizzeria utilizza prodotti a km zero, molti dei quali coltivati proprio negli orti attigui. La cucina del Giardino Torre trae ispirazione non solo dal luogo e dalle sue produzioni, ma anche dal grande patrimonio dell’antica tradizione culinaria napoletana.

Alcune proposte nascono dal recupero di ricette delle corti vicereali e borboniche, come i Maccheroncelli alla Ferdinando II, la pasta al forno imbottita e stufata con polpettine, ragù e mozzarella. Il Presciutto allo Schidione, un delicato antipasto a base di prosciutto dolce marinato in vino con erbe e spezie e poi cotto al forno e servito con insalatina agrodolce di lattuga.

Il menu delle pizze rende omaggio a due secoli di storia della pizza e recupera antiche ricette come la Mastunicola, probabilmente la prima pizza in assoluto, senza pomodoro, ma con strutto, formaggio e pepe; la classica Marinara che in origine era con aglio, acciughe, capperi e olive, e la Margherita, autentica protagonista, proposta sia con salsa di Pomodori antichi napoletani, basilico e mozzarella di bufala, sia con una ricetta più antica con una salsa di pomidoro di Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino.

Il direttore Generale Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sylvain Bellenger, ha spiegato che l’apertura del sito al pubblico è un modo per far rivivere la storia del Giardino Torre e di portare alla luce la raffinatezza della Corte dei Borbone. Il sito si è aperto nuovamente alla città e sarà accessibile dal Museo dei Ponti Rossi.

Per Nunzia Petrecca, Amministratore di Delizie Reali Scarl, questo recupero e l’avvio dei servizi ristorativi completano il progetto di recupero e valorizzazione del sito. Le produzioni dell’orto vengono utilizzate per le preparazioni della cucina, e il forno storico sarà protagonista di eventi speciali per raccontare la storia e la cultura della pizza.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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