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Da Tecnosistem un brevetto che può rivoluzionare la prevenzione antisismica

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Da Tecnosistem un brevetto che può rivoluzionare la prevenzione antisismica

Il sistema dell’azienda napoletana di ingegneria per proteggere gli impianti non strutturali

L’Aquila, Amatrice, Casamicciola, Turchia, Siria. Tanti i sismi che negli ultimi anni hanno provocato morte e distruzione, in Italia e all’estero. Terremoti che hanno dimostrato quanto sia importante un’attenta valutazione tecnica e una buona prevenzione, e perché no, progettazione delle infrastrutture.

La cura del territorio e dell’habitat dell’uomo, gli edifici in cui vive, in un’ottica di prevenzione e sicurezza, hanno fatto passi da gigante ultimamente, e questo bisogna riconoscerlo. Rispetto alla metà del secolo scorso le strutture, oggi, dimostrano una maggiore “resilienza” alle scosse, ma non basta. Si è iniziato a riflettere non solo sulla resistenza del contenitore (l’immobile) ma anche sulla capacità “elastica” del contenuto, i cosiddetti elementi non strutturali; come ad esempio gli elementi architettonici, gli impianti, le vetrate o le pareti di tompagno degli edifici. Nei terremoti, infatti, il rischio non è solo legato alla tenuta dell’edificio, ma anche, per esempio, a quella di tutto ciò che ad esso è collegato e dal quale dipende. Questo perché gli elementi non strutturali possono aumentare fortemente il rischio di disastri.

È cresciuta la necessità, quindi, di una valutazione sperimentale delle performance sismiche di tali elementi e i codici normativi hanno subito una significativa evoluzione. In questo quadro diventano importanti il progetto e la valutazione sismica ai fini della sicurezza e della sopravvivenza. L’azienda napoletana di ingegneria Tecnosistem spa, in quest’ottica, ha brevettato un dispositivo d’isolamento antisismico in grado di prevenire il danneggiamento degli impianti non strutturali degli edifici, preservandone in alcuni casi la funzionalità e quindi abbattendo, in maniera considerevole, il rischio di rendere un edificio (come, ad esempio, un ospedale, una caserma…) inagibile subito dopo l’evento sismico.

Un approccio innovativo

Il principio di base è mutuato dall’isolamento sismico degli edifici, ma questa applicazione attuale presenta un approccio innovativo. Difatti, a differenza dei tradizionali dispositivi di isolamento che di solito vengono posizionati tra le fondazioni e la struttura in elevazione, questi dispositivi operano in condizioni di compressione.

Ciò significa che l’impianto è rigidamente collegato al soffitto attraverso l’uso dell’isolatore, e il carico gravitazionale associato all’impianto viene trasferito come una forza di trazione al dispositivo di isolamento. La realizzazione di questo dispositivo coinvolge un processo di produzione che combina elastomeri e componenti in acciaio. Il materiale elastomerico viene ottenuto attraverso un complesso processo ingegneristico, progettato appositamente per conferire specifiche proprietà meccaniche.

Questo brevetto è stato adoperato, recentemente in un progetto di ricerca sviluppatosi presso il Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura (DIST) per un nuovo protocollo di prova ispirato alla formulazione semplificata della domanda sismica riportata dalle Norme tecniche per le costruzioni del 2018. Sono state così valutate, attraverso una sperimentazione a cui hanno partecipato i partner Stress scarl, le Università Federico II, Sannio-Benevento, Molise, e le imprese consorziate Sea Costruzioni srl, Tecnosistem spa, Brancaccio Costruzioni spa, Consorzio Tre ed Arethusa srl, le prestazioni di un sistema di tubazioni antincendio e relativi sostegni, connesso a una struttura.

Tubazioni che devono riuscire a sopravvivere al movimento tellurico per poi essere pronte all’utilizzo. Una circostanza che può aiutare a salvare vite umane e non solo. Questi studi risultano fondamentali nell’ottica di salvaguardare edifici strategici e processi industriali legati soprattutto a beni primari e alla sicurezza. Strutture che non possono e non devono subire interruzioni. Essi, un secondo dopo l’evento, devono essere in grado di svolgere la propria funzione e assicurare, come nel caso dei sistemi antincendio, la sicurezza per i cittadini. E il brevetto della Tecnosistem sembra offrire una nuova speranza e un nuovo approccio alla scienza delle costruzioni.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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