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Napoli a Natale: strade impraticabili durante il viaggio

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Napoli a Natale: strade impraticabili durante il viaggio

Nei giorni in cui la città vecchia non si riesce a percorrere nemmeno a piedi, molti napoletani si sentono espropriati del luogo in cui sono nati e vivono. È il prezzo da pagare per il turismo: ma non è troppo alto?

Il prezzo da pagare è questo: a Napoli non si cammina più. Non parliamo di traffico veicolare perché con le auto a Napoli già non si camminava da prima del boom turistico. Oggi non si cammina più nemmeno a piedi. Ci sono delle zone della città che fanno felici i turisti ma diventate la dannazione dei residenti che si vedono strappato quel poco di vivibilità. I piani traffico possono disciplinare auto e moto: ma si può contingentare il traffico pedonale? È come pensare di dirigere il percorso delle formiche.

San Gregorio Armeno è la strada dei presepi napoletani: una discesa perpendicolare a via Tribunali e via San Biagio dei Librai, nel Decumano Maggiore. È proprio il cuore di Napoli. Parliamo di 150 metri che si percorrono normalmente in 3-4 minuti. Sotto Natale, ovvero a ridosso delle feste natalizie, diciamo dall’Immacolata in poi, ce ne vogliono almeno 30 di minuti, per percorrerla. Ma se tutto va bene. Se passeggiare lentamente è diritto-dovere del turista che deve godersi tutto, per chi in quella zona vive è una jattura.

La situazione è analoga in tutto il perimetro del Decumano greco-romano: via Tribunali, piazzetta Nilo, piazza San Domenico. «È bellissimo perdersi in questo incantesimo», diremmo canticchiando Battiato. Ma se non si ha la fortuna di gestire un bed and breakfast, un ristorante, uno street food o un negozio, se si è semplicemente residenti di una casa nemmeno tanto sontuosa e fastosa, ecco che «il prezzo da pagare» per il turismo diventa più pesante.

Di recente anche il rione Forcella, col museo delle Illusioni, proprio di fronte al murales di San Gennaro, è assediato. Non è ingratitudine, non è elitarismo: a tutti i napoletani fa piacere il turismo, in un modo o nell’altro tutta la città è arricchita se altre persone la visitano e la amano. Ma il «costo da pagare» in termini di vivibilità si aggiunge a tante altre cose resto: trasporti pubblici incapaci di sopperire al flusso, vigili urbani incapaci di sopperire al flusso, parcheggi auto in centro incapaci di sopperire al flusso.

Prendi via Toledo. È la strada regina di Napoli. È il percorso d’eccellenza, quello tradizionale, quello quasi obbligato. Chi la tutela dall’invasione di bancarelle e tavolini? Chi dagli scooter senza targa? Chi ne gestisce il traffico pedonale? A Napoli siamo rimasti ad una antica concezione della Polizia Municipale: qui i vigili oggi dovrebbero occuparsi anche – anzi soprattutto – delle strade pedonali.

Nelle strade più simboliche di Napoli sicuramente ci sono i vicoli dei Quartieri Spagnoli. È bello arrampicarcisi sapendo che non sono più pericolosi come un tempo (in parte). Ma è possibile viverci se non giusto il tempo di una vacanza a Napoli? Molta gente sta andando via dai Quartieri Spagnoli perché se non direttamente coinvolta nel business del turismo che ruota intorno agli spritz e al murales di Diego Armando Maradona, trova difficile se non impossibile campare muoversi dai vicoli verso le altre strade, in giorni in cui i Quartieri Spagnoli di Napoli sembrano letteralmente esplodere di gente, senza controllo. Altro prezzo da pagare per il turismo. Di cui ogni napoletano è orgoglioso, sia chiaro. Ma per continuare ad essere felici di questa tendenza occorre anche preservare la presenza di questi cittadini così orgogliosi, resilienti. Così indisciplinati ma, tutto sommato, cuore, motore della città che vivono.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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