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Spacciatore di Napoli Est lavora senza tregua da 3 anni: non c’è mai un momento di riposo
Da quando era stato scarcerato, tre anni prima, non era riuscito nemmeno a prendere “un giorno di festa”, tanto era il carico di lavoro che doveva sostenere. Si lamentava così, intercettato, uno degli spacciatori finito in manette nell’inchiesta su una organizzazione criminale che, con base a San Giovanni a Teduccio, Napoli Est, spostava grossi quantitativi di stupefacenti e di sigarette di contrabbando fino alla provincia di Caserta: il giro d’affari stimato è di venti milioni di euro. Il particolare emerge oggi dall’ordinanza eseguita da Polizia di Stato e Guardia di Finanza, che Fanpage.it ha potuto visionare.
Le misure cautelari, emesse dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, sono state eseguite oggi, 6 febbraio, dalla Guardia di Finanza di Roma (Gruppo di Fiumicino) e dalla Polizia di Stato (Squadra Mobile) nei confronti di 11 indagati (6 in carcere e 5 agli arresti domiciliari). Le accuse sono, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione a fini di spaccio di stupefacenti e contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Sono state inoltre eseguite le perquisizioni domiciliari nelle abitazioni di altre cinque persone indagate nello stesso procedimento penale. Uno degli indagati risulta vicino al clan Formicola, ma dalle indagini non è emerso un coinvolgimento diretto del clan di camorra di San Giovanni a Teduccio.
Le auto modificate per nascondere i carichi Le misure sono arrivate al termine di una articolata indagine condotta dai finanzieri di Fiumicino e dai poliziotti della Mobile napoletana; secondo i riscontri investigativi il gruppo, che aveva il suo quartier generale nella periferia orientale di Napoli, movimentava grossi quantitativi di sigarette e di stupefacenti (cocaina, marijuana e hashish) usando dei veicoli appositamente modificati, sui quali venivano realizzati dei vani nascosti attivabili elettronicamente. La merce veniva stoccata in aree di parcheggio destinate alla sosta di autoarticolati e mezzi pesanti, prese in affitto appositamente, o nelle abitazioni di incensurati collegati al gruppo.
Nel corso dell’indagine sono state arrestate 4 persone in flagranza e un uomo è stato denunciato a piede libero. Sono stati sequestrati complessivamente oltre 40 chili di hashish, 5 kg circa di marijuana, circa 1 kg di cocaina e 8 tonnellate di sigarette di contrabbando. Secondo le stime la vendita al dettaglio della droga sequestrata avrebbe prodotto all’organizzazione oltre 20 milioni di euro.
Cruciali per le indagini il ruolo delle intercettazioni, che hanno permesso non solo di identificare i componenti del gruppo ma anche di ricavare elementi fondamentali per ricostruire l’organigramma e le attività. In uno dei dialoghi intercettati due degli indagati parlano del prezzo della cocaina, ovvero 15.200 euro al chilo, e dei grossi quantitativi da vendere, facendo riferimento ad un carico di oltre dieci chili.
In un altro passaggio, invece, c’è la lamentela per il troppo carico di lavoro. L’uomo, scarcerato tre anni prima, dice che da allora “ancora mi devo prendere un giorno di festa”. L’altro lo rassicura: “Ti ho capito… ma queste sono cose più importanti…”. Il dialogo risale al settembre 2022. Poco dopo i due vengono ripresi dalle telecamere mentre attivano il congegno di un mezzo parcheggiato e prendono una borsa, che dalle immagini sembra molto pesante, per poi nasconderla nel doppiofondo del veicolo con cui sono arrivati; secondo gli investigatori la borsa è quella trovata durante il sequestro è contenente numerosi blocchi di hashish.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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