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Truffa Rdc a Napoli: finte spese per incassare, prestiti al 800%
La Guardia di Finanza di Napoli ha scoperto una maxi-truffa sul Reddito di Cittadinanza da oltre 2 milioni e mezzo di euro. I truffatori simulavano l’acquisto di prodotti alimentari in un negozio cittadino e poi restituivano parte dei soldi in contanti ai percettori del reddito, trattenendo una quota per sé stessi. Inoltre, usavano i proventi delle attività illecite per fare prestiti a usura con tassi fino all’800% a persone bisognose e per comprare case alle mogli. Inoltre, sono stati scoperti 285 percettori di Rdc, cittadini immigrati extracomunitari, ai quali il sussidio non sarebbe spettato a causa delle false dichiarazioni rese.
Sei persone sono finite nei guai e sono indagate per vari reati come associazione per delinquere, truffa aggravata, usura, estorsione, abusiva attività finanziaria e autoriciclaggio. Una misura cautelare personale e reale è stata emessa nei loro confronti su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli.
Le indagini sono partite dalle ispezioni nei confronti di numerosi cittadini stranieri, privi di rapporti lavorativi o assistenziali con l’INPS, che richiedevano il codice fiscale poco prima della presentazione della domanda per accedere al Reddito di Cittadinanza. Ai percettori venivano dati carte Postepay RdC che venivano usate per simulare acquisti di prodotti alimentari sempre nello stesso esercizio commerciale. Questo ha insospettito gli investigatori, poiché gli importi erano significativi e avvenivano spesso in orari ravvicinati. Dalle indagini è emerso che l’esercizio commerciale napoletano sarebbe stata la sede operativa di una consorteria criminale che avrebbe consentito ad un’ampia platea di soggetti di eludere le prescrizioni sul corretto utilizzo del reddito di cittadinanza mediante acquisti simulati di prodotti alimentari.
L’indagine ha inoltre accertato l’indebita percezione del Rdc per un importo complessivo di oltre 2,3 milioni di euro da parte di 285 cittadini extracomunitari che avrebbero dichiarato falsamente di risiedere da almeno dieci anni sul territorio nazionale. Inoltre, il sodalizio avrebbe posto in essere attività illecite come l’esercizio abusivo di attività finanziaria e la concessione di prestiti ad un tasso usurario variabile dal 30% ad oltre l’800% a 15 soggetti in difficoltà finanziaria, talvolta con minacce e violenze. Con l’esecuzione della misura cautelare contro sei indagati, sono stati eseguiti sequestri di disponibilità finanziarie e di beni mobili e immobili per un ammontare complessivo di circa 90 mila euro.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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