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Aiuto sociale a Napoli: assistenti sociali sovraccaricati per troppi assegni di inclusione, chiedono intervento del Prefetto.
A Napoli è scoppiata la protesta degli assistenti sociali riguardo alla gestione dell’Assegno di Inclusione. Negli ultimi tre mesi sono state presentate ben 25mila richieste, con ogni assistente sociale che si trova a dover gestire circa 100 pratiche per l’Assegno di Inclusione, il tutto in tempi molto stretti. Questo ha portato alla protesta e allo stato di agitazione da parte dei dipendenti comunali, che si stanno facendo carico di un’enorme mole di lavoro aggiuntiva.
Oggi, martedì 12 marzo 2024, gli assistenti sociali sono stati convocati dal Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, per cercare di trovare una soluzione. Durante il vertice in Prefettura è stata affrontata la procedura di raffreddamento e conciliazione dei conflitti richiesta dalle organizzazioni sindacali rappresentative degli assistenti sociali, educatori e psicologi del Comune di Napoli. All’incontro hanno partecipato anche l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, e rappresentanti della Direzione Coordinamento Metropolitano dell’Inps di Napoli.
Le organizzazioni sindacali hanno rappresentato le difficoltà dei dipendenti del comune impegnati nella gestione delle pratiche relative all’Assegno di Inclusione. Dopo aver condiviso la necessità di agire sinergicamente per garantire un migliore benessere organizzativo e strutturale, le organizzazioni sindacali hanno deciso di sospendere la procedura di conciliazione, in attesa di future interlocuzioni. Il Comune ha offerto 25mila euro di straordinari per far fronte all’emergenza.
La protesta è legata alla grande mole di domande per l’Assegno di Inclusione, che ha reso il sistema di welfare del Comune di Napoli insostenibile. Gli assistenti sociali hanno denunciato ritmi di lavoro estremamente elevati e violazioni delle norme sulla privacy, chiedendo addirittura l’intervento delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza. Si spera che grazie all’intervento della Prefettura si possa trovare una soluzione, magari chiedendo al Governo una modifica alla norma per migliorare i tempi di gestione delle pratiche.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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