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Storia di un bambino autistico allontanato da preside durante evento sul bullismo alla scuola di Afragola
Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha inviato gli ispettori alla scuola di Afragola dopo che è emerso un video in cui la preside fa allontanare un bimbo autistico dall’aula.
Il bimbo autistico di 11 anni partecipava a una lezione sul bullismo insieme ai suoi compagni in aula. Durante la lezione, emetteva versi ripetitivi e incontrollabili, come molti altri bambini autistici. La preside ha chiesto all’insegnante di sostegno di portare il ragazzo fuori dall’aula, il quale lo ha accompagnato amorevolmente verso l’uscita mentre veniva ripreso da un video. L’episodio, avvenuto il 7 febbraio presso un istituto scolastico ad Afragola, è stato reso pubblico solo successivamente. Il ministero ha inviato gli ispettori per indagare sulla situazione.
Le immagini del video sono giunte anche alla mamma del bimbo autistico, che si è rivolta all’associazione “La Battaglia di Andrea” per supporto legale. La madre ha espresso il suo dolore per l’allontanamento del figlio dall’aula e ha sottolineato che i versi del bimbo esprimevano gioia, non insofferenza. La situazione ha suscitato indignazione e preoccupazione.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha reagito prontamente inviando gli ispettori in seguito alla divulgazione del video. L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, Luca Trapanese, ha definito l’episodio gravissimo e ha contattato la scuola per chiarimenti. Ha sottolineato l’importanza di trattare con rispetto e sensibilità le persone con disabilità.
L’associazione “La Battaglia di Andrea” ha definito le immagini del video sconvolgenti e ha espresso preoccupazione per il silenzio circostante l’episodio. La ministra della Disabilità, Alessandra Locatelli, ha ribadito l’importanza di considerare ogni bambino come un valore aggiunto in momenti di confronto. Il parlamentare Francesco Emilio Borrelli ha condannato il comportamento della preside e ha annunciato di segnalare la vicenda al ministro competente per eventuali interventi.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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