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Mega-officina galleggiante dal Qatar a Napoli per navi oltre 200 metri
Mega-piattaforma nel Porto riparerà le navi di grandi dimensioni
Il nuovo bacino di carenaggio galleggiante è stato trasportato fino al Porto di Napoli per offrire servizi di riparazione alle navi di grandi dimensioni. Questa enorme piattaforma sarà ancorata di fronte al Porto, nel Golfo di Napoli. Con un costo di circa 40 milioni di euro di investimenti privati, il bacino è giunto dal Qatar, in Medio Oriente. La gestione di questa importante struttura sarà affidata a “Napoli Dry Docks”, una joint venture tra Nuova Meccanica Navale e Palumbo Group.
La struttura arriva dal Qatar
La mega-piattaforma è arrivata nel porto di Napoli dall’Hub di Hamad in Qatar, rappresentando un nuovo grande bacino di carenaggio galleggiante con la capacità di sollevare navi fino a 230 metri di lunghezza e oltre 27mila tonnellate di peso.
Secondo l’Autorità Portuale di Napoli, l’introduzione di questa struttura “consentirà al porto di Napoli di diventare un punto di riferimento nel settore delle riparazioni navali, competendo su un piano di parità con altri poli cantieristici sparsi in tutto il Mediterraneo”. L’impatto economico e occupazionale sarà significativo, con circa 100 persone impiegate ogni giorno per ogni nave in riparazione, oltre alle attività connesse.
Il piano d’impresa e l’impatto occupazionale
Il piano d’impresa prevede un intenso utilizzo del bacino per circa 300 giorni all’anno, con la presenza di 20-25 navi annuali e una permanenza media di 15 giorni per nave. Questo investimento avrà un impatto rilevante sull’occupazione e sull’economia locale, coinvolgendo direttamente e indirettamente un numero considerevole di persone e attività. La gestione di una nave in cantiere richiede vari servizi portuali e attività in città, contribuendo alla crescita dell’indotto.
Il nuovo bacino SPP2 sarà posizionato presso il Molo Martello, permettendo a Napoli di consolidare la propria competitività nel settore delle riparazioni e delle conversioni navali. L’obiettivo è attirare armatori internazionali offrendo servizi di alta qualità e a 360 gradi.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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