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La storia di Roberta Borrelli: ex tennista in attesa di trapianto, lancia appello per donare gli organi

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La storia di Roberta Borrelli: ex tennista in attesa di trapianto, lancia appello per donare gli organi

Roberta Borrelli: la storia di un’ex tennista in attesa di un trapianto

Roberta Borrelli, un tempo medico e ora paziente, ha dovuto dire addio alla sua carriera da tennista a causa di una malattia renale degenerativa che l’ha costretta a sottoporsi alla dialisi. In attesa di un trapianto che potrebbe salvarle la vita, Roberta ha deciso di condividere la sua esperienza per sensibilizzare sul tema della donazione degli organi.

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Il percorso di Roberta dalla carriera sportiva alla dialisi

Nata sui campi da tennis, Roberta ha ottenuto grandi successi nel mondo dello sport prima che una malattia ai reni mettesse fine alla sua carriera. Dopo aver abbandonato il tennis, si è dedicata alla professione di odontoiatra, ma la progressiva degenerazione della sua patologia l’ha costretta alla dialisi, in attesa di un trapianto che potrebbe garantirle un futuro.

La vita di Roberta è fortemente condizionata dalle tre sedute settimanali di dialisi, che si protraggono per diverse ore ciascuna. Questo trattamento pesante è una realtà condivisa da migliaia di persone in Campania e mette in luce le criticità del sistema sanitario pubblico nell’affrontare le patologie renali.

La situazione nel Sud Italia e l’importanza della donazione degli organi

Roberta ha deciso di documentare la sua esperienza nel libro “Non ci resta che attendere“, evidenziando le lunghe attese e le sfide che i pazienti in attesa di trapianto devono affrontare quotidianamente. Nel Sud Italia, la carenza di donatori si riflette in tempi di attesa più lunghi e in una minore disponibilità di organi per i trapianti.

Nonostante l’aumento delle donazioni a livello nazionale, il Sud continua a registrare cifre più basse e a far fronte a ostacoli culturali e logistici nella promozione della donazione degli organi. Roberta sottolinea l’importanza di sensibilizzare la popolazione sull’argomento e di incoraggiare le persone a esprimere il consenso alla donazione.

La donazione degli organi è un gesto di generosità che può salvare vite umane e offrire una speranza a chi si trova in attesa di un trapianto. Roberta Borrelli auspica che, grazie all’impegno collettivo, si possano superare le sfide legate alla mancanza di donatori e garantire a tutti la possibilità di un futuro migliore.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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