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Zia del bambino ucciso da pitbull a Eboli: “Can I cani venivano chiusi quando usciva lui”

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Zia del bambino ucciso da pitbull a Eboli: “Can I cani venivano chiusi quando usciva lui”

La tragica storia del bimbo ucciso dai pitbull a Eboli

Una terribile tragedia ha sconvolto la cittadina di Eboli, in particolare la località di Campolongo, dove un bambino di poco più di un anno è stato sbranato da due pitbull. La zia del piccolo, la quale è anche la sorella della mamma, ha rivelato dettagli scioccanti sulla vicenda. I cani non conoscevano il bambino poiché venivano tenuti chiusi in una stanza ogni volta che lui era presente.

La mamma del bambino e lo zio hanno cercato disperatamente di allontanare i cani, ma purtroppo senza successo. La dinamica dell’attacco sembra essere stata improvvisa: il piccolo si trovava in braccio ai familiari nel cortile di casa, quando uno dei pitbull ha attaccato il bambino seguito immediatamente dall’altro cane. La mamma è rimasta ferita nel tentativo di difendere il figlio, mentre lo zio è caduto e si è fatto male a un ginocchio. Le ferite riportate dal bambino erano così gravi da causargli la morte quasi istantanea.

I pitbull nel mirino delle autorità

I pitbull sono stati prelevati dal servizio veterinario della Asl di Salerno e posti in un canile a Caserta. Nonostante non avessero mai manifestato segni di aggressività in passato, sarà il servizio sanitario a decidere se abbatterli o meno.

Bimbo di 15 mesi attaccato e ucciso da due pitbull: tragedia a Eboli, ferita anche la mamma

La zia ha raccontato che la mamma del bambino è profondamente sconvolta e ha spiegato che i pitbull hanno attaccato immediatamente il piccolo. Anche i fratelli della mamma erano presenti in quel momento. I cani, tuttavia, non conoscevano il bambino poiché venivano tenuti separati da lui. È probabile che i cani siano riusciti a sfuggire alla stanza in cui erano rinchiusi e, non riconoscendo il bambino, lo abbiano attaccato.

I due pitbull appartenevano a una donna amica della famiglia della vittima, che risiedeva nella stessa abitazione a due piani dove si è verificato il tragico evento. Il sindaco di Eboli, Mario Conte, ha dichiarato di conoscere già la famiglia e di aver contattato immediatamente i servizi sociali per offrire supporto a tutti i parenti coinvolti. I cani, stando a quanto riferito, avevano la libertà di muoversi liberamente nella zona antistante la villetta.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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