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Pitbull impazziti uccidono bimbo ad Eboli: strappato dalle braccia dello zio

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Pitbull impazziti uccidono bimbo ad Eboli: strappato dalle braccia dello zio

Tragedia a Eboli: bimbo sbranato da pitbull, zio e mamma feriti

Una terribile tragedia si è consumata ieri a Eboli, in provincia di Salerno, quando un bimbo di appena 13 mesi è stato brutalmente ucciso da due pitbull. La scena è stata descritta come un vero e proprio attacco selvaggio, che ha lasciato anche lo zio e la mamma del piccolo feriti. La tragedia si è svolta davanti agli occhi attoniti del nonno, che non ha potuto fare nulla per impedire l’orrore che si stava consumando.

La testimonianza dello zio

Giuseppe, uno degli zii del bimbo, ha raccontato con dolore l’accaduto. Ha descritto come i due cani sembravano impazziti, attaccando il piccolo e non lasciandolo in pace. Nonostante i tentativi disperati di soccorrere il bimbo, la tragedia è stata inevitabile. Gli zii hanno dovuto lottare per salvare sia il piccolo che loro stessi dai feroci pitbull.

Il tentativo di allontanare i cani

Gli zii hanno descritto come abbiano dovuto usare dei bastoni per cercare di allontanare i pitbull, riuscendo a chiudere uno di loro in una stanza. Tuttavia, il secondo cane continuava ad essere pericoloso e aggressivo, dimostrando un comportamento estremamente pericoloso. È emerso che i due cani erano fratelli, e in passato avevano già ucciso il loro stesso padre.


Bimbo di 15 mesi attaccato e ucciso da due pitbull: tragedia a Eboli, ferita anche la mamma

La tragedia si è consumata in pochi minuti, scuotendo la tranquilla comunità di Eboli. La mamma del bimbo, insieme allo zio e al nonno, ha cercato di proteggere il piccolo, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. La Procura della Repubblica di Salerno ha avviato un’inchiesta sull’accaduto, mentre i cani sono stati prelevati e portati in un canile per valutare la loro aggressività e pericolosità.

La disperazione del nonno

Il nonno Francesco, papà della mamma del bimbo, ha assistito impotente alla tragedia attraverso le sbarre del cancello di casa. Ha raccontato come abbia visto i suoi figli cercare di fermare i cani, ma senza successo. La sua famiglia ha tentato di proteggere il bimbo con tutte le loro forze, ma i pitbull erano troppo aggressivi e violenti per essere fermati.

La zia del bimbo, Milena, ha condiviso il suo dolore per la perdita del nipote. Ha sottolineato che i cani non conoscevano il piccolo e potrebbero averlo considerato una minaccia. La proprietaria dei pitbull è stata colta da un malore dopo l’accaduto e trasportata in ospedale per accertamenti.

L'avviso davanti alla porta della villetta di Eboli / foto Fanpage.it

La comunità di Eboli è sotto shock per questa brutale tragedia, che ha portato via la vita di un innocente bimbo e ha lasciato una famiglia distrutta. Le indagini sono in corso per fare piena luce sull’accaduto e assicurare giustizia per la vittima e la sua famiglia.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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