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Limiti superati: auto a 170 km/h in Galleria Vittoria, TikTok mostra tutto
Automobilista a 170 km/h in Galleria Vittoria: la denuncia di Francesco Borrelli
Un automobilista a bordo di una grossa cilindrata è stato ripreso mentre correva a 170 chilometri orari nella Galleria Vittoria di Napoli, in una zona dove il limite di velocità è di soli 30 km/h. Il video del fatto, condiviso su TikTok, ha suscitato l’indignazione del parlamentare Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi Sinistra), che ha pubblicato le immagini e ha dichiarato che a chi guida in modo così pericoloso dovrebbe essere ritirata la patente.
Il video incriminato è stato segnalato al deputato pochi giorni dopo la tragica morte di Michele Angelillo, 36enne travolto da un’auto mentre viaggiava in scooter lungo la galleria Laziale.
La reazione di Francesco Borrelli
Borrelli, da anni impegnato nella lotta contro gli incidenti stradali, ha ricevuto diverse segnalazioni riguardo al video di un automobilista che sfrecciava nella Galleria Vittoria e via Chiatamone a velocità folli.
Il parlamentare ambientalista ha commentato così:
“A quasi 200 km/h si mette a zigzagare tra scooter e automobili, il tutto su strade cittadine che dovrebbero avere limiti di velocità anche di 30 chilometri all’ora. Non contento della bravata, il soggetto si è filmato alla guida, con una sola mano sul volante, e ha condiviso il video sui social. È inaccettabile, soprattutto dopo le recenti tragedie come quella di Michele Angelillo, che vengono causate da comportamenti imprudenti e incoscienti.”
Poi ha aggiunto:
“Con le immagini postate come trofeo il protagonista celebra la sua profonda ignoranza. L’amaro destino dei tanti morti sulle strade e le vittime innocenti di scapestrati alla guida non hanno insegnato nulla. Resto sgomento di fronte a tanta incoscienza, irresponsabilità e perseveranza. A queste persone va stracciata la patente a vita. I video sui social tornino utili alla polizia postale per risalire ai pirati della strada, così da stanarli e sanzionarli con estrema severità. Inaccettabile consentire simili comportamenti, soprattutto dopo le tante morti che abbiamo dovuto piangere nelle strade di Napoli, come la povera Elvira Zibra, investita da uno scooter che impennava in via Caracciolo, o il recentissimo caso di Michele Angelillo, travolto proprio mentre percorreva una galleria, quella Laziale. Bisogna mettere la parola fine alla mattanza che quotidianamente si consuma nelle nostre strade e non è certo con le scellerate norme del nuovo codice della strada che otterremo risultati concreti”.
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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui
Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.
Dettagli sull’omicidio
Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.
Ipotesi sulla dinamica del delitto
Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.
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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano
Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.
Dettagli dell’incidente
Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.
Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.
Interventi d’emergenza
Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.
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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia
Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.
Confessione del Reoconfesso
Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.
I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.
Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni
Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.
Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.
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