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Scambio di voti: “Acquistiamo la scheda dai marocchini” – intercettati con trojan

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Scambio di voti: “Acquistiamo la scheda dai marocchini” – intercettati con trojan

Il trojan per le intercettazioni: cos’è e come funziona

Per l’inchiesta sul voto di scambio a Cercola (Napoli) è stato utilizzato anche un malware, in grado di trasformare i telefoni in microspie ambientali.

Lui deve essere avvisato… si dice che stanno piene di indagini su di lui… e tanto (solo allora) si può mettere il telefono sotto controllo“. E la donna risponde: “Ma a me (secondo me) ci sta“. Dialogo intercettato il 19 maggio 2023, a parlare sono Giovanni De Micco e la figlia, Giuseppina De Micco, finiti rispettivamente ai domiciliari e in carcere nell’inchiesta sul voto di scambio a Cercola (Napoli) sfociata ieri in 7 arresti. Discutono sulla possibilità, che a quanto pare ritengono concreta, di essere ascoltati. E lei ha ragione, anche se gli inquirenti non si sono limitati a intercettare le chiamate: per l’inchiesta sono state usate anche microspie ambientali e un trojan, che ha praticamente trasformato un cellulare in una cimice.

Cosa è il trojan per le intercettazioni

Il dispositivo intercettato è un telefono in uso proprio a Giovanni De Micco e alla figlia. È stato utilizzato un trojan horse (letteralmente: cavallo di troia), ovvero un malware che, mascherato da app legittima o da link di download, è in realtà un programma che consente di prendere il controllo di determinate funzioni del dispositivo senza che il proprietario lo sappia.

Per le intercettazioni il trojan controlla il microfono, attivandolo anche quando non sono in corso telefonate: in sostanza trasforma il telefono in una microspia ambientale e consente, di conseguenza, di captare il contenuto dei dialoghi anche quando avvengono tramite internet e usando app criptate.


Voto di scambio, gli indagati preparavano le Europee: “Ti tengo in considerazione per votare Salvini?”

Il dialogo captato con il trojan è probabilmente uno dei più importanti tra quelli finiti agli atti nell’inchiesta: i due parlano apertamente della compravendita di voti. Giuseppina De Micco ipotizza di essere intercettata perché qualcuno, parlando “con le guardie”, l’avrebbe accusata di manipolare i voti.

Eh, brava, ora vogliono capire“, le risponde il padre. E aggiunge che, tanto, non le possono fare nulla perché non ci sono le prove. “Se pure tu e tuo marito vi siete presi le 30 euro… le trovano, le 30 euro?“. Ritenendo comunque il rischio concreto, la donna conclude dicendo che è meglio usare un nuovo numero di telefono, intestato a un prestanome, e un cellulare da pochi soldi da dedicare alle conversazioni tra loro: “Ci dobbiamo comprare una scheda dai marocchini con un telefono di 10 euro“.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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