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L’ex capo ultrà del Napoli, pentito nel blitz contro clan Contini

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L’ex capo ultrà del Napoli, pentito nel blitz contro clan Contini

Revelations of the former ultras leader now turned collaborator of justice De Tommaso and wiretaps reveal a disturbing scenario of economic interests in the restaurant industry linked to criminal clans

Gennaro De Tommaso, also known as Genny ‘a carogna, used to have an entire ultras curve chanting in unison at his every command. Today, the former ultras leader of Napoli no longer exists. In his place stands “the collaborator of justice De Tommaso Gennaro” and his statements have been crucial in the investigation against the Contini clan and their money laundering system in the restaurant industry, tourism services, bakery sector, and real estate investments. The investigation led by the Naples Public Prosecutor’s Office, the antimafia district directorate, Finance, and Police resulted in the shocking seizure of the pizzeria “Del Presidente” on Via Tribunali.

The former Neapolitan ultras leader is now in prison on charges of international drug trafficking. He played a key role in mediating between officials, law enforcement, and players during the 2014 Coppa Italia final in Rome between Napoli and Fiorentina, following the fatal shooting of Napoli fan Ciro Esposito.

Today, as a collaborator of justice, he narrates the story of the seized pizzeria and its founder, the late Ernesto Cacialli. The collaborator of justice describes:


Seized Pizzeria Dal Presidente in Naples, camorra and money laundering: how the Contini clan devoured businesses

Following Ernesto’s death, the pizzeria was taken over by his son Vincenzo, who was facing financial difficulties. He even approached me for 30,000 euros, which I couldn’t provide, so he turned to Di Caprio to meet his needs, becoming a partner in the pizzeria in exchange. Subsequently, Cacialli’s son transferred his remaining shares to Di Caprio, who became the sole owner of the renowned establishment. Recently, De Tommaso reveals that Di Caprio had opened a branch of the pizzeria on the island of Capri with Vincenzo ‘a Miseria, an affiliate of the Contini clan. “As far as I know,” says the collaborator of justice, “there are no other notable pizzerias owned by camorra members.”

Violence for the travel agency and the case of Di Matteo pizzeria

The seized assets include seven luxury properties and a travel agency acquired through violence, totaling 3.5 million euros. Interesting data emerges from wiretaps dated 2022. The wife (not separated) of Di Caprio and the accountant, both arrested, are overheard saying, “Anyway, Massimo never tires of being mean…but then he doesn’t want any mistreatment from anyone, even with the travel agency around here, that boy…it’s normal that it closed down, that guy used to threaten him…sorry, he’s a good guy, he works honestly and Massimo used to go beat him up every now and then.”

When another well-known competing establishment, the pizzeria Di Matteo, also on Tribunali, faced economic difficulties due to the pandemic, according to the indictment, Di Caprio tried to acquire it but failed. The order issued by the judge also highlights his willingness to do business with the Mazzarella clan, an enemy of the Secondigliano Alliance, and therefore the Contini clan, for whom he allegedly facilitated money laundering activities.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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