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Addio a Gaetano Di Vaio, attore e regista morto in seguito a incidente in moto: le sue condizioni erano disperate

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Addio a Gaetano Di Vaio, attore e regista morto in seguito a incidente in moto: le sue condizioni erano disperate

La tragica scomparsa di Gaetano Di Vaio

Gaetano Di Vaio, celebre artista napoletano di 56 anni, ha perso la vita in seguito a un terribile incidente stradale avvenuto nella notte del 16 maggio 2024 a Qualiano. Le circostanze dell’incidente sono ancora oggetto di indagine da parte dei carabinieri. L’uomo è stato violentemente sbattuto e è caduto sull’asfalto, riportando lesioni mortali.

Gaetano Di Vaio

Già al suo arrivo all’ospedale San Giuliano di Giugliano, le condizioni di Di Vaio erano considerate disperate dai medici. Dopo una settimana di agonia in rianimazione, purtroppo, la triste notizia della sua morte è giunta il 22 maggio.

La vita e la carriera di Gaetano Di Vaio

Conosciuto soprattutto per il suo ruolo nelle prime stagioni della serie televisiva “Gomorra” di Sky, ispirata al libro di Roberto Saviano, Gaetano Di Vaio ha vissuto una vita ricca di avventure e sfide straordinarie. La sua biografia, raccontata nel libro “Non mi avrete mai” scritto insieme al regista Guido Lombardi, è un vero e proprio romanzo struggente che parla di rinascita e redenzione.

Cresciuto tra la povertà e la criminalità di Piscinola, Di Vaio ha affrontato la tossicodipendenza, le rapine e vari periodi di detenzione in carcere. Nonostante le avversità, ha sempre dimostrato una forte determinazione nel cercare di superare la sua situazione personale e nel dare voce alla disperazione della sua generazione.

Dopo aver scontato la sua pena, ha deciso di dedicarsi al cinema per raccontare le storie di marginalità e dolore della Napoli più nascosta. Grazie ai suoi documentari e film, Di Vaio ha saputo cogliere l’essenza dei quartieri più difficili della città e ha ottenuto importanti riconoscimenti per il suo lavoro.

La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto nel mondo della produzione cinematografica napoletana e ha colpito profondamente tutti coloro che lo conoscevano e stimavano.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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