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Davvero tanta odio per Napoli per queste azioni?

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Davvero tanta odio per Napoli per queste azioni?

La discarica a cielo aperto di Napoli

Questa fotografia è stata scattata alle ore 8.59 di venerdì 31 maggio 2024 in piazzetta Augusteo, all’angolo con via Toledo, uscita (o entrata) della Funicolare Centrale. È una foto che considero particolarmente significativa poiché mostra una serie di elementi sui quali ragionare.

L’importanza di analizzare la spazzatura

In monnezza veritas: analizzare la spazzatura restituisce lo spaccato più autentico dei consumi, dei vizi e del senso civico di una città. Lo aveva ben compreso Luciano De Crescenzo che ne “Il mistero di Bellavista”, sequel del fortunato film sul professore di filosofia in pensione, faceva proprio analizzare i sacchetti del suo condominio per capire la vita dei vicini di casa.

Ma qui non c’è niente da ridere, qui non c’è niente su cui scherzare. Bisogna odiare tanto Napoli per farle quello che vedete in questa immagine. Oggi lo sport preferito è parlare di quanto il turismo di massa cambia volto alla città e di quanto i servizi comunali siano inefficienti.

Il ruolo dei napoletani nella situazione

Però non si può essere intellettualmente disonesti: lo schifo che c’è in questa immagine è solo colpa di chi lo ha prodotto. Non si può pensare di piazzare una telecamera per ogni angolo, non si può pensare di avere un servizio di pulizie immediato e tempestivo per ogni imbecille che crea mini discariche del genere. È altresì vero che cose del genere accadono quando c’è un diffuso senso d’impunità.

Napoletani contro Napoli. Perché di questo si tratta. È difficile che un turista tedesco, inglese o francese porti in strada una quindicina di cassette di plastica di bottiglie d’acqua e le depositi come se nulla fosse davanti al Teatro Augusteo e alla Funicolare Centrale. È un napoletano che mette un fusto di birra esausto lì davanti. C’è una bombola di gas! E chi l’ha messa? Uno svedese? Non penso.

Responsabilità individuale e senso civico

Una sedia di legno e una sedia di plastica, una stampante-fax, un materasso (!). È vero che non ci sono controlli perché a portare un materasso o due sedie non è stato l’uomo invisibile. Ma non si può dare sempre e solo la colpa ad Asìa, l’azienda comunale di igiene o ai Vigili urbani di Napoli, o che so, alla Prefettura, alla Polizia, ai Carabinieri. Qui c’è qualcuno (più d’uno) che ha fatto davvero schifo e che dovrebbe vergognarsi: gente che probabilmente ci sta anche mangiando col turismo ma che specula, non ama la città.

Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro “Se potessi, ti regalerei Napoli” (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo “Saluti da Napoli”. Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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