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G. Manetta, detto Maradona: traffici clan in ospedale e elezione consiglio municipale.

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G. Manetta, detto Maradona: traffici clan in ospedale e elezione consiglio municipale.

Gennaro Manetta, detto “Maradona”: il consigliere municipale coinvolto nel clan Contini

Uno dei principali indagati dell’inchiesta contro il clan Contini è stato anche consigliere municipale a Napoli: secondo il pentito lo ha fatto eleggere la cosca.

L’atto di nomina di Gennaro Manetta della Terza Muncipalità di Napoli dopo le elezioni del 2016

«Gennaro Manetta, detto Maradona»: si legge così sull’atto di nomina della Terza Municipalità di Napoli, Stella – San Carlo all’Arena, anno 2016. Situazione di certo non insolita, visto che tanti candidati si presentano anche col soprannome, in questo caso attira anche una certa simpatia, dato il richiamo all’asso argentino. Se non fosse che, per gli inquirenti, l’allora neo consigliere municipale è un pezzo da novanta del clan Contini, tirato in ballo da diversi pentiti che lo descrivono come riferimento per numerosi traffici della cosca di San Giovanniello.

L’elezione a consigliere municipale nel 2016

Il pentito Teodoro De Rosa, nel descrivere Manetta, di cui è tra i principali accusatori, traccia un quadro trasversale praticamente a tutte le attività del clan: dallo spaccio di droga alle truffe, passando per la manipolazione delle liste di attesa ospedaliere al San Giovanni Bosco e arrivando anche alla gestione delle case popolari.

Dice che l’uomo gestisce un Caf, ma si tratterebbe di “una copertura per svolgere indisturbata l’attività delle truffe, ovvero la gestione delle case popolari sempre nell’interesse del clan. Infatti lo abbiamo fatto eleggere consigliere comunale. È uno dei perni principali che interviene sull’ala politica quando è necessaria un’attività nella zona di competenza dei Contini“.


I Contini manipolavano le liste di attesa in ospedale: finte urgenze e soldi nelle tasche del clan napoletano

Le elezioni a cui fa riferimento sono quelle del 2016, in cui Manetta venne effettivamente eletto, ma come consigliere di municipalità e non comunale, incassando 530 voti, poco più del 30% del totale della lista con cui si era presentato, “Lista civica la città con De Magistris” (2.219 preferenze).

I traffici nell’ospedale San Giovanni Bosco

Manetta viene indicato anche come tra le persone che avevano in affidamento la droga che veniva spacciata all’interno del San Giovanni Bosco, nel periodo in cui il clan aveva un controllo capillare sia della struttura sia delle prestazioni sanitarie. Proprio “Genny Maradona” viene indicato come colui che poteva manipolare le liste di attesa, naturalmente dietro pagamento: gli interventi di elezione venivano fatti passare come urgenza e il cittadino, che in questo modo saltava la coda, pagava direttamente al clan.

Secondo il pentito anche una società di ambulanze private, il cui titolare era vittima di usura da parte del clan, era sotto il controllo dei Contini: in diverse occasioni la droga sarebbe stata trasportata coi mezzi di soccorso e, in una circostanza, con lo stesso sistema sarebbe stato fatto fuggire il boss Patrizio Bosti, attraverso il sottopassaggio dell’ospedale, quando era latitante.

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A Forio d’Ischia sono nate 90 tartarughe marine, il nido sulla spiaggia era sotto sorveglianza da 50 giorni

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A Forio d’Ischia sono nate 90 tartarughe marine, il nido sulla spiaggia era sotto sorveglianza da 50 giorni

Schiuse le Uova delle Tartarughe sulla Spiaggia della Chiaia a Ischia

Nel cuore della notte, le uova del nido scoperto a inizio luglio sulla spiaggia della Chiaia si sono schiuse. Le tartarughe appena nate si sono subito dirette verso il mare, sotto gli occhi affascinati di numerosi curiosi e dei volontari che hanno sorvegliato il nido per settimane.

La Sorveglianza del Nido a Forio d’Ischia

Il nido, sorvegliato per 50 giorni, era stato individuato quando una caretta caretta fu vista scavare nella sabbia prima di ritornare in mare. La scorsa notte, più di 90 tartarughe sono nate e hanno intrapreso la loro avventura verso l’oceano. L’evento è stato seguito da numerosi spettatori, incuriositi dal presidio organizzato dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno e coordinato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn.

Altri Avvistamenti sull’Isola

Il nido era stato scoperto il 3 luglio scorso su una delle spiagge più frequentate dell’isola d’Ischia. Alcuni operatori ecologici avevano notato una tartaruga scavare nella sabbia, deporre oltre cento uova e poi ritornare in mare. Da quel momento, l’area era stata recintata e sorvegliata 24 ore su 24 dai volontari fino alla schiusa avvenuta la scorsa notte tra le due e le quattro. Tre anni fa, nella stessa zona, altre 25 uova si erano schiuse, ma le piccole tartarughe, confuse dalle luci dell’illuminazione pubblica, si erano dirette verso la strada. Furono salvate da un bagnino che le riportò in mare con un pedalò.

Recenti schiuse sono avvenute anche sulla spiaggia libera di Casamicciola, dove tre settimane fa sono nate altre 50 tartarughe. L’isola di Ischia ha visto un’attività simile anche nel luglio 2022, quando una sessantina di tartarughine emersero dalla sabbia nella baia di San Montano.

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Camion sottratto con 400 kg di amianto rinvenuto in una vecchia discarica a Pianura

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Camion sottratto con 400 kg di amianto rinvenuto in una vecchia discarica a Pianura

L’autocarro rubato, originario della provincia di Caserta, è stato recuperato dalla Polizia Locale nell’ex discarica di Pianura.

Ritrovamento e indagini

Un camion rubato, carico di lastre di amianto, è stato scoperto abbandonato nell’ex discarica di Pianura. Il veicolo, scomparso nei giorni scorsi dalla provincia di Caserta, conteneva circa 400 kg di amianto. L’unità specialistica investigativa ambientale ed emergenze sociali (I.A.E.S.), comandata dal Maggiore Gabriele Salomone, con il supporto dell’Unità Operativa Soccavo, sta conducendo le indagini.

Acquisiti i filmati delle telecamere presenti sul posto, le forze dell’ordine cercano di individuare i responsabili del reato. Secondo le ipotesi, è possibile che le lastre siano state rimosse dal tetto di un edificio nel Casertano e caricate illegalmente sul veicolo rubato per evitare i costi di smaltimento legali.

Sequestro e smaltimento

L’operazione fa parte delle iniziative della Polizia Locale di Napoli per contrastare i reati ambientali. Sia il camion che i rifiuti sono stati sequestrati e l’amianto è stato messo in sicurezza tramite una ditta specializzata per prevenire danni alla salute pubblica. Il regolare smaltimento, tuttavia, sarà a carico dei contribuenti.

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Autorimesse lasciano auto dei clienti su strisce blu: sanzioni fino a 5mila euro

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Autorimesse lasciano auto dei clienti su strisce blu: sanzioni fino a 5mila euro

Sanzionate autorimesse private nelle strade del centro storico di Napoli: per insegne abusive e utilizzo illegale degli stalli del Comune. Le multe possono arrivare fino a 5mila euro.

Controlli sulle autorimesse nel centro storico

A Napoli, le auto dei clienti delle autorimesse private vengono parcheggiate sulle strisce blu e bianche del Comune. La Guardia di Finanza e la Polizia Locale hanno recentemente multato diversi garage privati nel centro storico della città. Le verifiche, condotte su strade molto frequentate da residenti e turisti, hanno sanzionato autorimesse in via Niccolò Tommaseo, via Depretis, via San Bartolomeo e via Maio di Porto. Complessivamente, per violazioni come insegne pubblicitarie abusive e altre irregolarità, sono state emesse 16 contestazioni amministrative, con sanzioni che arrivano fino a 5mila euro.

Operazione congiunta contro l’abusivismo

L’operazione, che rientra negli sforzi per combattere l’abusivismo, ha visto la collaborazione tra il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli e il personale della Polizia Locale. Le verifiche si sono concentrate sulle autorimesse del centro storico, eseguite nella giornata di mercoledì 14 agosto 2024. Alla fine delle ispezioni, 16 violazioni amministrative sono state contestate ai titolari degli esercizi, con sanzioni potenziali fino a 5mila euro. In particolare, sono state riscontrate l’uso di insegne e tabelloni pubblicitari irregolari e l’occupazione abusiva degli stalli comunali per aumentare i guadagni con il parcheggio di ulteriori veicoli dei clienti.

Durante gli interventi, sono stati identificati anche 4 lavoratori in “nero”, di cui 3 percettori di assegno di inclusione, impiegati nelle ore più calde del giorno per procacciare clienti ai margini delle strade.

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