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L’avvocato Guido Furgiuele si assume responsabilità se la sua barca ha ucciso Cristina Frazzica

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L’avvocato Guido Furgiuele si assume responsabilità se la sua barca ha ucciso Cristina Frazzica

Avvocato Guido Furgiuele: la sua versione sull’incidente in mare

Il noto penalista napoletano, Guido Furgiuele, indagato per la morte della 30enne di Voghera, ha voluto raccontare la sua versione dei fatti a Fanpage.it. Al momento sono tre le barche sequestrate e su cui sono in corso accertamenti.

Nonostante siano stati in sette a bordo, nessuno ha sentito alcun impatto, né lui né gli altri partecipanti: domenica pomeriggio uno dei suoi ospiti ha visto un ragazzo che si sbracciava in mare, l’ha soccorso e da lui ha saputo che era stato investito con l’amica da una imbarcazione che procedeva ad alta velocità.

La versione dell’avvocato Furgiuele

A Fanpage.it l’avvocato Guido Furgiuele, iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo e omissione di soccorso, racconta la sua versione su quello che è accaduto domenica pomeriggio al largo di Posillipo. Furgiuele si dice sconvolto dalla tragedia e ribadisce di non essere sicuro di avere travolto la canoa. Tuttavia, si dichiara pronto ad assumersi le sue responsabilità se le indagini dimostreranno il contrario.

Avvocato Furgiuele, cosa è successo quel giorno?

Noi non abbiamo sentito niente e il superstite non ha individuato la nostra barca come quella che ha investito la ragazza. Non avevamo nessuna ragione di pensare che fossimo stati noi. Il ragazzo ha parlato di una barca molto veloce e la mia non lo è. Ho subito chiamato i soccorsi.

Cosa le ha raccontato il ragazzo?

Noi eravamo in sette a bordo e nessuno si è accorto di nulla. Uno dei miei ospiti ha visto in lontananza un ragazzo che si sbracciava in mare e chiedeva aiuto, era in mare aperto, a tre o quattrocento metri dalla costa. Ho arrestato la barca, sono tornato indietro e gli ho prestato soccorso. Quando mi ha detto che c’era una ragazza con lui e che era stata investita da una barca a tutta velocità ho dato l’allarme. Da quello che mi dicono, la ragazza si era tuffata, quindi sarebbe colpita dalle eliche.

La sua barca è stata individuata con certezza?

Sono state sequestrate altre due barche. Tramite i video hanno stabilito che io sono passato in quel punto a quell’ora. Il ragazzo aveva dato delle indicazioni che non corrispondevano alla mia imbarcazione, ha parlato di un motoscafo molto veloce. Ora si stanno esaminando le barche sequestrate per vedere se ci sono delle tracce. Domenica sera sono stato convocato dal pm, che mi ha chiesto come erano andate le cose, io sono stato costantemente a disposizione. Sto subendo una gogna mediatica con indagini iniziate da appena un giorno. Se si scoprirà che è stata la mia barca, mi assumerò le mie responsabilità, come previsto dalla legge.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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