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Agguato figlio boss Savio: rischio faida Quartieri Spagnoli, Prefettura rafforza controlli

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Agguato figlio boss Savio: rischio faida Quartieri Spagnoli, Prefettura rafforza controlli

La Squadra Mobile investiga sul ferimento di Pietro Savio ai Quartieri Spagnoli

Un colpo di pistola andato a segno in un punto non vitale, ma con almeno dieci proiettili esplosi: sembra essere stato un agguato con l’intenzione di uccidere nei confronti del 36enne ferito ieri sera ai Quartieri Spagnoli. La vittima, figlio del boss Mario Savio, noto come “‘o Bellillo” e attualmente in carcere, potrebbe essere al centro di un possibile rischio faida nel centro di Napoli. Questa zona, che un tempo era considerata pericolosa, ora è diventata un’area di forte interesse turistico, con attività commerciali che movimentano milioni di euro.

Il figlio del boss ferito ai Quartieri Spagnoli

Pietro Savio è stato portato al Pronto Soccorso dell’Ospedale dei Pellegrini poco dopo le 22 di ieri, con un proiettile conficcato nel gluteo. Nonostante non ci siano pericoli per la vita, è stato tenuto in osservazione. Sulla scena del crimine, in vico Canale a Taverna Penta, sono stati trovati dieci bossoli. Le indagini sono ora in mano alla Squadra Mobile della Questura di Napoli.

Nei pressi del luogo dell’agguato si trova la piazza di spaccio “della Sposa”, smantellata alla fine di maggio 2023 in un’operazione congiunta della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Questo luogo era tra i più noti e redditizi del centro di Napoli e dopo l’arresto degli spacciatori era già stato oggetto di contrasti tra gruppi rivali.

Leggi anche: Ferito con un colpo di pistola ai Quartieri Spagnoli: 36enne in ospedale

Controlli rafforzati ai Quartieri Spagnoli

Il 36enne era stato arrestato nell’ottobre 2020 per una rapina a un Rolex; dopo aver scontato la pena, era tornato ai Quartieri Spagnoli nell’agosto 2023 libero e senza restrizioni. Coinvolto in un’indagine contro il clan di suo padre, era stato assolto. Il motivo del suo ferimento è ancora oscuro, ma potrebbe segnare l’inizio di una nuova faida tra gruppi rivali dell’area.

Nella mattinata odierna si è tenuto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari; è stato deciso di intensificare i controlli delle forze dell’ordine, che stanno attivamente lavorando per individuare i responsabili di questo gesto criminale.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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