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Protesta autisti ANM a Napoli: pochi bus oggi, fermi R2 e 151

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Protesta autisti ANM a Napoli: pochi bus oggi, fermi R2 e 151

Protesta dei lavoratori Anm

Decine di bus non sono usciti dal deposito Anm questa mattina, a Napoli, per la protesta spontanea degli autisti contro lo spostamento di alcune linee. In città questa mattina, lunedì 17 giugno 2024, ci sono pochi pullman. Fermi, tra gli altri, i bus attivi sulle linee R2 e 151, a lunga percorrenza, di quelle che attraversano tutta la città. Sulle barricate i lavoratori del deposito di via Nazionale delle Puglie, già carente di pullman, che hanno ricevuto la comunicazione del trasferimento di alcuni mezzi, tra i più nuovi e funzionali, al deposito di Carlo III. La protesta spontanea è al momento ancora in corso. Per cui in città, oggi particolarmente trafficata e con decine di cantieri, i mezzi pubblici a disposizione in strada sono pochi.

La protesta dei sindacati contro il trasferimento dei bus

Negli scorsi giorni il caso era stato sollevato dal sindacato Orsa, che attraverso il segretario regionale Vincenzo Balzano, aveva comunicato all’Anm l’avvio della procedura di raffreddamento, chiedendo contemporaneamente un incontro urgente. La protesta dell’Orsa, è bene precisare, non è collegata alla manifestazione spontanea di oggi dei lavoratori, del tutto autonoma.

Ma cosa dice l’Orsa nel documento?

La protesta nasce dalla notizia del “trasferimento bus modello Mercedes N200 dal deposito di via Puglie al deposito Carlo III”.

La Scrivente O.S., a seguito del provvedimento adottato dall’azienda di trasferire 10 vetture mod. Mercedes N200 dal deposito di via delle Puglie a quello di Carlo III, segnala che tale scelta va a incidere negativamente e pesantemente sul servizio già non a massimi livelli che Anm offre alla cittadinanza, riducendolo ancora di più sia in termini qualitativi che quantitativi. Si precisa che i bus di questo modello, sono meno obsoleti degli altri autobus presenti nel deposito di via Puglie, fanno parte di una dotazione iniziale di 20 vetture già ridotta a 15 efficienti in quanto 5 sono attualmente fuori servizio, prevalentemente vengono utilizzati (anche per le loro caratteristiche tecniche) per effettuare le linee 130 e 175, che prevedono il transito sia in autostrada che in tangenziale ove le altre tipologie di vetture più fatiscenti non sono in grado di circolare, e dovrebbero essere utilizzate anche per la nuova linea TAV-Afragola.

E conclude:

Quindi, è del tutto evidente che il provvedimento di trasferirne 10 lasciandone solo 5 efficienti comprometterà i servizi e le linee effettuate e da effettuare dal suddetto deposito, arrecando enormi disagi all’utenza e creando grosse difficoltà agli autisti nell’espletamento della propria mansione; pertanto sarebbe opportuno sospendere tale provvedimento che sta creando un forte stato di agitazione tra il personale O.E. del deposito di via Puglie. La Scrivente, con la presente richiede un urgente incontro e attiva la Prima Fase della Procedura di Raffreddamento.

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Deceduta in ospedale dopo ore di attesa per il ricovero: indagati 17 medici a Sarno

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Deceduta in ospedale dopo ore di attesa per il ricovero: indagati 17 medici a Sarno

La Procura di Nocera Inferiore, situata in provincia di Salerno, sta indagando sulla morte di una donna di 79 anni avvenuta all’ospedale di Sarno. Secondo i familiari, la donna avrebbe atteso due ore prima di essere ricoverata.

I Medici Coinvolti nell’Indagine

In risposta alla tragica morte di A. M., la 79enne deceduta nel Pronto Soccorso dell’ospedale “Martiri di Villa Malta” di Sarno lo scorso 17 agosto, la Procura di Nocera Inferiore ha iscritto diciassette medici nel registro degli indagati. Questo passo è un atto dovuto per consentire gli accertamenti e l’autopsia, prevista per questa settimana. Attualmente, l’accusa formulata è quella di omicidio colposo.

Le Condizioni della Paziente

La donna era stata portata in ospedale nella mattinata, accusando forti dolori addominali che non erano diminuiti nemmeno dopo l’assunzione di farmaci prescritti dal medico di base. Dopo essere stata sottoposta al triage, avrebbe atteso circa due ore prima di essere trasferita in reparto, dove le sue condizioni sarebbero rapidamente peggiorate fino al decesso. I familiari della defunta hanno denunciato la lunga attesa prima del ricovero ai carabinieri di Sarno.

L’inchiesta della procura mira a verificare se siano stati rispettati tutti i protocolli e se vi siano state eventuali negligenze o imperizie da parte del personale sanitario. L’autopsia sarà cruciale per determinare le cause del decesso e comprendere se l’attesa denunciata dai familiari abbia contribuito in qualche modo alla morte della donna.

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Raid armato in pizzeria a Castellammare, minacciano cassiera e scappano sparando in aria

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Raid armato in pizzeria a Castellammare, minacciano cassiera e scappano sparando in aria

Malviventi fuggiti con il Bottino

Una rapina a mano armata ha scosso una pizzeria di Castellammare di Stabia, dove i malviventi hanno minacciato i dipendenti con una pistola prima di fuggire col bottino, esplodendo un colpo in aria durante la fuga. Le indagini sono attualmente in corso a cura dei carabinieri.

La Dinamica della Rapina

I malviventi sono entrati nella pizzeria, che a quell’ora era piena di clienti, intorno alle 21:00 di mercoledì 21 agosto 2024. Hanno immediatamente puntato la pistola in faccia alla cassiera e alla figlia del titolare, diffondendo il terrore tra i dipendenti e gli avventori. Dopo essersi fatti consegnare l’incasso giornaliero, stimato attorno ai 500 euro, sono fuggiti. Durante la fuga, hanno esploso un colpo d’arma da fuoco in aria, ma per fortuna non ci sono stati feriti. Tuttavia, la figlia del titolare, fortemente scossa, ha avuto un malore ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale.

Indagini in Corso

I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia stanno attivamente indagando sul caso. Sono stati già ascoltati i testimoni presenti al momento della rapina e non si esclude la possibilità di acquisire i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire in dettaglio la dinamica degli eventi e identificare i responsabili. La Prefettura di Napoli ha deciso di intensificare i controlli delle forze dell’ordine in tutta la provincia per prevenire ulteriori episodi di crimine.

Questa vicenda ha generato grande apprensione e paura tra il personale della pizzeria e i suoi clienti, mettendo in evidenza l’urgenza di adottare misure di sicurezza più stringenti per proteggere i cittadini e le attività locali.

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Proibito nuotare nelle spiagge di Capaccio Paestum, Torre Annunziata, Torre del Greco ed Ercolano

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Proibito nuotare nelle spiagge di Capaccio Paestum, Torre Annunziata, Torre del Greco ed Ercolano

La balneazione è vietata in alcune spiagge della Campania a causa del superamento dei limiti microbiologici. Arpac ha dichiarato che i superamenti sono legati al maltempo e che verranno effettuati nuovi controlli durante il weekend.

Spiagge Interessate

La balneazione è stata vietata in diverse spiagge della Campania a causa dell’inquinamento del mare. Le località colpite sono Torre del Greco, Torre Annunziata, Ercolano e Capaccio. La comunicazione di Arpac è arrivata proprio nel cuore dell’estate, con le spiagge affollate di turisti. Secondo Stefano Sorvino, presidente di Arpa Campania, i limiti dei parametri microbiologici sono stati superati a seguito delle piogge intense di lunedì e martedì. In specifico, lo sforamento riguarda parametri microbiologici come la presenza di batteri Escherichia coli.

Le spiagge interdette alla balneazione includono:

  • Ercolano: tratto ex bagno Risorgimento
  • Torre Annunziata: tratti Villa Tiberiade, lido Azzurro, Spiaggia Molo Ponente
  • Capaccio Paestum: tratti Villaggio Merola, Casina D’Amato, Ponte di Ferro, Torre di Paestum, Foce Acqua dei Ranci
  • Torre del Greco: tratti Litoranea Nord, Litoranea Sud, Stazione Santa Maria La Bruna

Cause e Monitoraggio

Molto probabilmente gli sforamenti sono stati causati dagli eventi meteorologici recenti. La pioggia intensa ha portato detriti e sporcizia dai canali verso il mare, aggravando la situazione. Le autorità locali sono state invitate a emanare ordinanze per interdizione alla balneazione e a richiedere controlli straordinari, che verranno eseguiti tra domani e sabato. Se le condizioni meteorologiche rimarranno normali, ci si aspetta che la conformità delle acque verrà ristabilita.

Secondo Sorvino, si tratta di un problema contingente e temporaneo dovuto ai cambiamenti climatici che hanno causato violenti fenomeni meteorologici. I controlli ordinari di Arpac seguono un programma obbligatorio stabilito per legge per tutelare la salute pubblica. In queste circostanze speciali, però, essi possono essere integrati con monitoraggi straordinari e suppletivi, compatibilmente con le possibilità organizzative.

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