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Travolta in mare a Napoli, funerali Frazzica a Voghera. Nuovi accertamenti sulla barca.

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Travolta in mare a Napoli, funerali Frazzica a Voghera. Nuovi accertamenti sulla barca.

Funerali di Cristina Frazzica a Voghera

Oggi, nel Duomo di Voghera, si è svolto l’ultimo addio alla 30enne ricercatrice che ha perso la vita a Posillipo domenica scorsa. È stata completata la perizia sul kayak coinvolto nell’incidente.

Un’ultima celebrazione a Voghera

I funerali di Cristina Frazzica, la giovane ricercatrice travolta e uccisa da un’imbarcazione mentre praticava kayak al largo di Posillipo, Napoli, si sono tenuti questa mattina, 17 giugno, nel Duomo di Voghera. Dopo l’autopsia effettuata venerdì scorso sul corpo della ragazza, le autorità giudiziarie hanno autorizzato la cerimonia funebre. Inoltre, sono stati eseguiti accertamenti sulla barca sequestrata e sulla canoa coinvolta nell’incidente. Gli inquirenti sono alla ricerca di prove che possano confermare che il cabinato dell’indagato ha investito il kayak. Nei prossimi giorni verranno eseguite ulteriori verifiche sull’altezza in acqua e sulla visibilità del conducente.

La storia di Cristina Frazzica

Cristina Frazzica, originaria di Voghera, viveva lì con i genitori, trasferitisi dalla Calabria molti anni fa per far nascere lei e sua sorella gemella. La giovane si era trasferita a Napoli lo scorso novembre per frequentare le lezioni presso la PharmaTech della Federico II. Durante i funerali, sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni locali e di associazioni come la Croce Rossa, con cui la ragazza aveva collaborato insieme alla sorella. Il parroco don Cristiano Orezzi ha elogiato il suo spirito generoso durante l’omelia.

Dettagli sull’incidente a Posillipo

Nella giornata di domenica scorsa, 9 giugno, Cristina Frazzica si trovava in kayak con un amico avvocato di 33 anni, quando sono stati coinvolti nell’incidente con un’altra imbarcazione. Mentre l’avvocato è rimasto illeso, la giovane è stata colpita dalle eliche dell’imbarcazione e probabilmente è deceduta all’istante. L’investigato per l’accaduto è il penalista napoletano Guido Furgiuele, che è stato interrogato la sera stessa dell’incidente. Il professionista ha dichiarato di non aver avvertito l’impatto e di essere intervenuto solo dopo aver ricevuto segnalazioni da parte di testimoni dell’accaduto.

Le indagini sono condotte dalla Capitaneria di Porto e coordinate dalla Procura di Napoli. Venerdì è stata svolta la perizia sul cabinato dell’indagato, mentre oggi sono stati effettuati gli accertamenti sulla canoa coinvolta. La famiglia Frazzica ha affidato il caso alla società Giesse Risarcimento Danni e al penalista Gianluca Giordano del Foro di Santa Maria Capua Vetere, con il medico legale Maurizio Saliva come consulente.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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