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Emozioni forti al Monaldi: un momento commovente.

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Emozioni forti al Monaldi: un momento commovente.

Una storia commovente all’Ospedale Monaldi: un matrimonio speciale per papà Giuseppe

Le storie che emergono dall’Ospedale Monaldi riescono sempre a toccare il cuore degli infermieri e dei medici. Una di queste è quella di Francesca, la promessa sposa di Vincenzo, e del papà di quest’ultimo, Giuseppe.

Un matrimonio veloce per un momento di gioia condiviso

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Storie come queste sono più comuni di quanto si possa pensare. Coppie di sposi che decidono di anticipare la data del matrimonio o apportare modifiche affinché un genitore malato possa partecipare a un momento speciale. Vincenzo e Francesca hanno fatto esattamente questo. Hanno voluto che il papà di Vincenzo, in condizioni di salute precarie, potesse essere presente al momento del loro “sì”. Grazie al Centro Nemo Napoli, all’interno dell’Ospedale Monaldi, questo desiderio si è avverato.

Giuseppe soffre di SLA ed è ricoverato da circa 40 giorni. Nonostante il tempo trascorso, era importante per lui trovare un equilibrio nel corso della sua malattia degenerativa. La data del matrimonio era stata fissata un anno prima, nel momento in cui il padre aveva ricevuto la diagnosi. L’obiettivo era permettergli di partecipare alla cerimonia.

Vincenzo è molto legato a suo padre e insieme al fratello Michele e alla madre Maria, non lo abbandonano mai. Non avrebbero mai immaginato il giorno delle loro nozze senza la presenza e l’abbraccio di papà Giuseppe. Hanno chiesto alla direzione medica dell’ospedale Monaldi di poterlo incontrare subito dopo la cerimonia, per poterlo abbracciare e condividere quel momento speciale con lui.


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Un incontro emozionante grazie alla compassione del personale medico

L’autorizzazione per questo incontro speciale è stata concessa immediatamente, grazie al supporto di tutto il personale dell’ospedale, delle psicologhe e degli operatori del Centro Nemo. Giuseppe ha avuto così l’opportunità di incontrare i due giovani sposi e di essere presente nel giorno delle loro nozze. Padre Alfredo, cappellano dell’ospedale, ha benedetto la nuova famiglia insieme a un commosso papà Giuseppe, rendendo il momento ancora più emozionante.

Una nota sui social media accompagna il video di questo toccante incontro:

Ed è così che il miracolo dell’amore e della vita si è manifestato nella stanza di Giuseppe al Centro Nemo Napoli. Questi piccoli gesti fanno capire quanto sia importante lavorare in un ospedale che sappia accogliere e supportare i pazienti e le loro famiglie. Auguri speciali alla giovane coppia di sposi che ha emozionato e commosso tutti, da parte della direzione strategica dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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