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Blitz conto Lo Russo: Rolex per riciclare, criptovalute e Dubai – investimenti in vista

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Blitz conto Lo Russo: Rolex per riciclare, criptovalute e Dubai – investimenti in vista

Oscar Pecorelli, il boss dei “Capitoni” che riciclava denaro con orologi di lusso

Oscar Pecorelli, conosciuto con il soprannome “‘o Malommo”, è stato identificato come un punto di riferimento all’interno del clan dei “Capitoni”. Secondo le indagini, avrebbe utilizzato ben 42 orologi preziosi per riciclare denaro sporco nonostante fosse detenuto da diversi anni.

Il business illecito degli orologi di lusso

Gli orologi di lusso, per chi ha le giuste conoscenze, possono essere un ottimo strumento per riciclare denaro proveniente da attività illecite. Per Oscar Pecorelli e sua moglie Mariangela Carrozza, questo strumento è diventato una pratica consolidata. Infatti, avrebbero utilizzato 42 orologi di prestigio, principalmente Rolex, per ripulire i profitti delle loro attività illegali. La scoperta è emersa dall’ordinanza eseguita contro il clan Lo Russo di Miano, che ha portato a 19 misure cautelari e al sequestro di beni per un valore di 8 milioni di euro.

La collezione di orologi di Pecorelli includeva pezzi pregiati come un Rolex Yacht Master in oro rosa del valore di 22.000 euro, un Rolex Daytona in acciaio e oro e un Rolex Daytona in oro bianco e brillantini. Questi orologi venivano spesso venduti online, attraverso siti specializzati, per riciclare denaro sporco accumulato dalle attività illegali del clan.

Transazioni internazionali e criptovalute

Uno degli orologi sequestrati, un Rolex Chronograph in ceramica, era stato acquistato a Dubai da un delegato di Pecorelli. Per effettuare il pagamento, è stato coinvolto un esperto informatico e sono stati trasmessi quattro bonifici per un totale di 43.500 euro, successivamente convertiti in criptovaluta. L’orologio è stato poi rivenduto su un sito specializzato per 57.000 euro.

Nonostante fosse detenuto nel carcere di Opera, a Milano, Pecorelli riusciva comunque a gestire le attività del clan attraverso un cellulare nascosto. Le intercettazioni della Squadra Mobile, della Guardia di Finanza e dei carabinieri hanno dimostrato che l’uomo continuava a impartire ordini e a gestire le sue attività illecite fino al 2023, coinvolgendo anche la moglie nei vertici della camorra tramite incontri organizzati su diverse piattaforme di messaggistica.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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