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Vestiti dai rifiuti di Napoli all’Ucraina: sequestrato deposito

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Vestiti dai rifiuti di Napoli all’Ucraina: sequestrato deposito

Denunciato Settantenne a Napoli per Commercio Illecito di Vestiti Usati

Un uomo di 79 anni residente a Napoli è stato denunciato in seguito all’operazione condotta dall’Unità Operativa Tutela Ambientale della Polizia Locale.

Accumuli di Vestiti Usati: Il Commercio Illecito Svelato

L’uomo, originario di Napoli, acquistava vestiti prelevati illegalmente dai contenitori degli abiti usati in strada e li rivendeva in Ucraina. Questo commercio illecito, che gli fruttava considerevoli guadagni, è stato interrotto a causa della guerra in Ucraina. Di conseguenza, i vestiti si sono ammassati in un deposito nel quartiere Chiaiano. Quando la Polizia Locale ha eseguito un controllo, ha rinvenuto enormi quantità di vestiti sporchi e maleodoranti accatastati in una stanza, occupando tutto lo spazio fino al soffitto. È così scattata la denuncia per il settantanovenne e il sequestro del deposito.

L’Intervento della Polizia Locale

L’operazione è stata possibile grazie a una segnalazione ricevuta dalla Polizia Locale di Napoli. Unità Tutela Ambientale, diretta dal Comandante Gabriele Salomone e supervisionata dal Comandante Generale Ciro Esposito, ha effettuato l’intervento. Gli agenti sono giunti nel quartiere Chiaiano, in un complesso residenziale dove l’uomo utilizzava un garage di proprietà familiare per stoccare una grande quantità di vestiti usati. La gestione di questi abiti non era autorizzata né seguiva le normative igieniche e sanitarie vigenti.

Scoperta l’Illecito: I Dettagli dell’Operazione

Durante i controlli, il settantanovenne è stato colto in flagrante mentre sistemava grandi sacchi contenenti abiti all’interno del box. Non è stato in grado di fornire documentazione che attestasse la lecita provenienza degli abiti, che, data la loro condizione e il forte odore, risultavano evidentemente non sanitizzati. La polizia ha scoperto che l’uomo era già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali come sfruttamento della prostituzione e furto. Inoltre, gli abiti erano stati acquistati da individui che li prelevavano illecitamente dai contenitori per abiti usati.

Provenienza degli Abiti e Sequestro del Deposito

L’indagine ha rivelato che l’uomo utilizzava un canale di vendita che collegava Italia e Ucraina. Egli ha giustificato l’enorme accumulo di vestiti affermando che la guerra aveva interrotto le filiere internazionali di vendita. Il deposito ispezionato, di circa 100 mq, era privo di ventilazione e di dispositivi antincendio, contenendo circa 200 metri cubi di vestiti dismessi. Gli agenti hanno sequestrato il box e gli abiti, deferendo l’uomo all’autorità giudiziaria per gestione illecita di rifiuti.

Controllo di un Veicolo Rubato: Ulteriore Prova di Illecito

Durante l’operazione, gli agenti hanno scoperto anche un’automobile Lancia Y nascosta nei pressi del deposito, con una targa appartenente a una Daewoo di proprietà dell’indagato. L’analisi del telaio ha confermato che il veicolo era rubato. Anche questo è stato sequestrato e messo a disposizione del legittimo proprietario, mentre l’uomo è stato denunciato per riciclaggio.


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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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