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Da prete di periferia a leader virtuoso grazie alla rete

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Da prete di periferia a leader virtuoso grazie alla rete

Avremmo realmente risolto in pochi mesi il degrado e l’abbandono del centro sportivo Delphinia senza l’intervento dei social network? Ci avrebbero permesso di restituire alla comunità di Caivano e ai residenti del parco Verde un presidio vitale per combattere devianza e illegalità?

Il Ruolo Cruciale di Don Maurizio Patriciello

In realtà, c’è una domanda ancora più urgente: se don Maurizio Patriciello non avesse avuto l’opportunità di amplificare velocemente il suo impegno, le sue parole e la sua missione sia cristiana che civile tramite le piattaforme digitali, sarebbe mai riuscito a portare l’attenzione dei media nazionali e internazionali su Caivano?

L’Impatto dei Social Network

La risposta a entrambe le domande è chiara: no, non ci sarebbe riuscito. Nonostante i suoi sforzi e abilità, senza la forza dei social, sarebbe stato impossibile per lui, come per chiunque altro al suo posto. Inoltre, i social gli hanno consentito di superare le barriere fisiche della geografia urbana, passando da essere un prete di periferia a un vero e proprio leader digitale con credibilità e reputazione capaci di attrarre audience e visibilità nazionale.

La Potenza Selvaggia dei Social

Negli ultimi dieci anni, la potenza dei social media è stata descritta ampiamente, rivelando sia la loro capacità costruttiva che distruttiva. In vari continenti, l’ipercondivisione dei contenuti e la polarizzazione che ne deriva hanno influenzato profondamente i processi democratici, civili e sociali delle comunità di ogni dimensione.

Un Caso di Studio: Caivano

Caivano rappresenta solo l’ultimo esempio di quanto la rivoluzione digitale possa determinare profondi cambiamenti sociali, rompendo con facilità regole e barriere ritenute inamovibili. Ogni rivoluzione, fisica o digitale, necessita di una guida, un leader che possa incanalare energie e scegliere le parole giuste per raccontare e condividere la ribellione. In questo caso, don Maurizio Patriciello ha assunto questo ruolo, trasformandosi in un leader digitale che ben prima aveva già combattuto la rassegnazione, la paura, e la sfiducia della sua gente.

Il Cambiamento Grazie alla Viralità

Grazie alla viralità dei social media, don Patriciello ha potuto offrire ai suoi follower trasfusioni di fiducia e mostrare ai cittadini la prova tangibile di un cambiamento tanto auspicato quanto mai realizzato prima. Le piattaforme digitali hanno così trasformato un prete di periferia in un leader digitale dotato di virtù e coraggio, in grado di attrarre l’attenzione di politica e media.

La Rigenerazione di Delphinia

Il “Delphinia” potrebbe essere il primo tassello di una rigenerazione più ampia. La leadership digitale di don Patriciello, talvolta osteggiata dai politici locali come De Luca, ha anticipato e superato questi ultimi in termini di credibilità e visibilità.

Un Modello da Seguire

Quanto avvenuto a Caivano può diventare un modello positivo per altre realtà, specialmente per le periferie meridionali afflitte da degrado, criminalità e abbandono.

*L’autore è spin doctor ed esperto di comunicazione

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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