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Frana a Monte di Procida: nessun legame col sisma, più controlli

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Frana a Monte di Procida: nessun legame col sisma, più controlli

La zona soggetta alla frana è stata rapidamente presidiata dalla Guardia Costiera, mentre il Prefetto ha ordinato un potenziamento delle barriere e della segnaletica di sicurezza.

Nessun legame tra il terremoto e la frana di Monte di Procida

Costone franato a Monte di Procida

La scossa di terremoto di magnitudo 2.6 registrata oggi nei Campi Flegrei e la frana avvenuta a Monte di Procida, presso la spiaggia di Miliscola, non sono correlati. Lo ha confermato l’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv sotto la direzione di Mauro Di Vito. L’Istituto, che monitora il vulcano dei Campi Flegrei, ha chiarito che l’evento franoso è stato causato da un piccolo distacco di materiali sabbiosi e non dal terremoto. Il fenomeno, comune nella zona già interdetta per alto rischio di frane, ha creato una nube polverosa spinta dal vento. La situazione è stata verificata dai tecnici comunali e la Polizia Locale è intervenuta immediatamente, attivando il Coc. Anche la Guardia Costiera ha presidiato l’area via mare nel pomeriggio.

Rafforzamento dei controlli disposto dal Prefetto

Nonostante la mancanza di correlazione tra gli eventi, il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha organizzato una riunione urgente del Centro Coordinamento Soccorsi. La riunione, tenutasi in prefettura, ha coinvolto autorità locali tra cui i Comuni di Monte di Procida e Bacoli, la Capitaneria di Porto, la Guardia di Finanza, il Cops della Polizia di Stato, la Centrale Operativa dei Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Regione Campania con il Dipartimento di Protezione Civile, e l’Ingv.

Potenziamento della segnaletica e delle barriere

L’area della frana era già stata chiusa a causa delle condizioni instabili del costone. La Prefettura ha confermato che il Comune di Monte di Procida aveva emesso un divieto di accesso esteso a tutta la linea di costa. A seguito di un sopralluogo dei tecnici comunali nel pomeriggio, sono state implementate la segnaletica di interdizione, rinforzate le barriere in cemento armato e aggiunta una rete metallica per impedire fisicamente l’accesso all’area.

Misure straordinarie di sorveglianza

Il Prefetto ha ordinato un controllo rigoroso da parte della Capitaneria di Porto nell’area antistante il costone, che è soggetta a un’ordinanza di divieto di navigazione entro 400 metri dalla costa. Inoltre, sono stati predisposti servizi di vigilanza da parte delle Forze dell’Ordine e delle Polizie Municipali nei pressi dell’area interessata dalla frana.

Distanza dell’epicentro del terremoto

Le indagini pomeridiane hanno concluso che l’epicentro del terremoto, situato nella zona di Agnano Pisciarelli vicino al casello della Tangenziale di Pozzuoli, era molto lontano dall’area colpita dalla frana. Sebbene non ci sia correlazione tra i due eventi, il sindaco di Monte di Procida, Salvatore Scotto di Santolo, ha sottolineato la necessità di ottenere finanziamenti per il consolidamento del costone, una criticità che coinvolge anche il vicino Comune di Bacoli. Non si possono escludere eventuali effetti della sismicità sulla fragilità del costone.

Richiesta di finanziamento e misure urgenti

La richiesta di finanziamento per il consolidamento del costone era già stata formalizzata dall’Ufficio tecnico comunale il 27 ottobre 2023. Tale richiesta è stata inclusa nella delibera della Giunta regionale n. 7 del 10 gennaio 2024, che prevede misure urgenti per la verifica delle infrastrutture di trasporto e dei servizi essenziali, come specificato nell’art. 5 del D.L. 140/2023.

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

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Aggressione con coltello nei pressi della stazione centrale, arrestati due individui

Un tragico evento ha sconvolto la notte di Napoli: un cittadino del Gambia è stato gravemente ferito durante un litigio in via Nazionale, nei pressi di piazza Garibaldi. Purtroppo, l’uomo è morto poco dopo a seguito delle ferite riportate.

Dettagli sull’omicidio

Secondo i primi rapporti, un uomo è stato ucciso nella notte a coltellate in via Nazionale, nel cuore di Napoli, tra piazza Nazionale e la stazione centrale. La Polizia di Stato è rapidamente intervenuta e ha intercettato due persone sospettate di essere coinvolte nell’omicidio. Attualmente, la posizione dei sospettati è al vaglio degli inquirenti.

Ipotesi sulla dinamica del delitto

Dalle prime ricostruzioni sembra che l’omicidio sia avvenuto durante una lite tra cittadini extracomunitari. La vittima, originaria del Gambia, è deceduta poco dopo l’aggressione. Gli agenti sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un ferimento conseguente a una disputa, ma purtroppo non sono riusciti a salvare l’uomo.

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

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Bambina di 8 anni deceduta a Giugliano

Grave incidente stradale a Giugliano in Campania, Napoli, lungo la Domitiana: una Smart con a bordo 4 persone, una donna, le sue due figlie minorenni e un uomo, si è ribaltata. Una bambina di 8 anni è deceduta, mentre sua sorella di 16 anni è rimasta ferita.

Dettagli dell’incidente

Questa mattina, una tragica fatalità si è verificata a Giugliano in Campania, provincia di Napoli. I quattro, a bordo di una Smart Fortwo, stavano percorrendo la Domitiana quando l’auto, per ragioni ancora sconosciute, si è ribaltata. Nell’auto c’erano quattro persone: la bambina di otto anni, che è morta sul colpo, sua sorella di 16 anni, che è stata portata in ospedale con sospette fratture, la madre, anch’essa trasportata immediatamente al Pronto Soccorso e ricoverata in osservazione, e il compagno della madre, che guidava la vettura, riportando solo lievi escoriazioni.

Il tratto stradale è stato chiuso temporaneamente per permettere i rilievi e il successivo ripristino della carreggiata. Sul luogo del sinistro sono intervenuti prontamente i carabinieri per effettuare gli accertamenti necessari.

Interventi d’emergenza

Dopo l’incidente, il soccorso è stato tempestivo. Le autorità hanno subito chiuso il tratto stradale colpito per garantire l’accessibilità alle squadre di emergenza e ai mezzi di ripristino della carreggiata. I carabinieri si sono impegnati a raccogliere tutte le informazioni necessarie per determinare le cause dell’incidente e per garantire la sicurezza della zona.

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

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Inchieste su 30 anziani assistiti da Mario Eutizia

Mario Eutizia, un uomo di 47 anni, ha confessato l’omicidio di quattro anziani che erano sotto la sua cura. Rimane in carcere con la dichiarazione: “Mi sono consegnato per essere aiutato a non uccidere”. Le indagini ora si estendono su circa 30 anziani che ha accudito negli ultimi dieci anni.

Confessione del Reoconfesso

Mario Eutizia, originario di Napoli, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Caserta dopo l’inizio delle indagini sulle sue dichiarazioni. L’uomo ha confessato di aver ucciso quattro anziani, dichiarando che il suo intento era quello di “alleviare le sofferenze” di coloro che aveva in cura. Secondo le dichiarazioni del pm, Eutizia si sente come un “angelo della morte”, qualcuno che trova una sorta di realizzazione nel togliere la vita a persone sofferenti.

I primi due omicidi recenti riguardano Gerardo Chintemi, deceduto a Vibonati lo scorso marzo, e Luigi Di Marzo, morto a Casoria nel dicembre 2023. I restanti due omicidi, che risalgono a circa dieci anni fa, sono avvenuti a Latina, ma mancano dettagli più specifici.

Dettagli dell’arresto e delle dichiarazioni

Eutizia, dopo aver confessato, è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’uomo ha spiegato di essersi consegnato volontariamente con l’intento di ricevere aiuto per “non uccidere più”. Accompagnato dai suoi avvocati, ha rivelato che prima di costituirsi è rimasto senza un posto dove andare e ha trascorso due giorni su una panchina a piazza Carlo Terzo a Napoli.

Il legale di Eutizia, Gennaro Romano, ha dichiarato che il suo assistito è una persona fragile e affetta da gravi patologie, scoperte dopo un’operazione a seguito di un infarto durante un soggiorno lavorativo in Georgia. Anche se le sue azioni sono state tragiche, non è emersa una volontà omicidiaria, bensì un atto di quello che lui definisce “pietas”.

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